I dipendenti di alcune Coop diventano mystery shopper
Sono invitati a recarsi in incognito nelle altre filiali per valutare pulizia e gentilezza con i clienti. L’idea non arriva dalla direzione del gruppo
BASILEA - Nella gestione di alcune Coop basilesi si sta puntando su pulizia e gentilezza con i clienti. Per valutarle si sono invitati i dipendenti a missioni in incognito nelle altre filiali.
Per gestire un supermercato di successo, servono clienti soddisfatti della pulizia e della cortesia del personale. I gerenti di alcune Coop di Basilea hanno preso un po’ troppo alla lettera questo assunto. I dipendenti sono stati incoraggiati a fare acquisti in incognito nelle altre filiali. Insomma, a fare i mystery shopper. Come ci hanno raccontato alcuni di loro, sotto la lente soprattutto pulizia e gentilezza. Ma c’è di più: alla prima recensione negativa, il dipendente riceve un ammonimento. Al secondo sgarro, addirittura, si sarebbe minacciato il licenziamento. Una pratica che non piace ai dipendenti interessati: «Uno può addirittura usare questo sistema per sbarazzarsi di colleghi indesiderati», racconta uno di loro.
L’idea, però, non arriva in nessun modo dalla direzione del gruppo. Come ci spiega il portavoce Urs Meier: «Come ho potuto appurare nella regione, un piccolo gruppo di gerenti ha, in modo indipendente, organizzato delle visite reciproche a fini comparativi». Se in questo contesto, continua, vi fossero stati dei giudizi positivi o negativi sui servizi di un singolo dipendente, questo non corrisponde alle intenzioni originali dell’operazione. «Coop non tollera in alcun modo controlli in incognito da parte dei dipendenti», continua Meier. I collaboratori, ci dice, dovrebbero sentirsi bene e al sicuro sul posto di lavoro. ANN/FSU



