H&M e Zara, in Svizzera prezzi pompati

È quanto rivela uno studio di Mister Prezzi secondo cui vi sarebbero piuttosto i presupposti per avere in realtà "un'isola dei prezzi bassi"
ZURIGO - Le grandi catene di abbigliamento internazionali come H&M e Zara persistono a sfruttare il potere d'acquisto degli svizzeri, in un settore in cui l'argomento dei costi aziendali superiori all'estero non tiene. Lo afferma il Sorvegliante dei prezzi Stefan Meierhans, che ricorda come i vestiti sono fabbricati in Asia, allo stesso modo dell'elettronica di consumo: quest'ultima è però del 10% più a buon mercato nella Confederazione rispetto a oltre confine.
È vero che, nel commercio al dettaglio, le pigioni in Svizzera sono più salate che negli altri paesi: ma vi sono anche altri fattori di costo inferiore, come i tassi d'interesse e le imposte, spiega Meierhans in un'intervista pubblicata oggi dal portale cash.ch.
"Inoltre in Svizzera si lavora oltre 42 ore alla settimana, con quattro settimane di vacanze: provi a fare il confronto con la Francia!", osserva il giurista 45enne. Secondo Meierhans vi sarebbero quindi i presupposti per avere in realtà "un'isola dei prezzi bassi" e non elevati. Il tema sarà approfondito dalla Sorveglianza dei prezzi nel secondo rapporto sul franco forte, che sarà pubblicato probabilmente in aprile.
Meierhans si scaglia anche contro le tariffe praticate in Svizzera per le riviste estere, promettendo di affrontare la questione nell'ambito della revisione della legge sui cartelli. Una proposta è già stata presentata alla competente commissione del Consiglio Nazionale.
Un tema sempre attuale è il roaming: alcune riduzioni tariffarie vanno nella giusta direzione, ma secondo Mister prezzi si può fare di più. "In Svizzera il volume complessivo del roaming è di 857 milioni di franchi, ciò che continua ad essere troppo". L'UE ha constato che in questo ramo la concorrenza non funziona. Meierhans ha una proposta per smuovere le acque: un mercato separato in cui acquistare pacchetti di roaming.
Il funzionario sposato con segretaria generale del PPD svizzero Béatrice Wertli dice anche di essere preoccupato per le iniziative popolari - in preparazione presso UDC, contadini e Verdi - che puntano a rafforzare la produzione agricola svizzera. "Questo alla fine significa prezzi più elevati per consumatori, turismo e settore alberghiero".
Ma da analizzare criticamente sono a suo avviso pure i problemi di buon governo che continuano a sussistere nel servizio pubblico, ad esempio per quanto riguarda ospedali e aeroporti: cantoni e comuni da una parte sono proprietari, dall'altra legiferano in materia. A livello federale, la Confederazione ha un'importante quota di Swisscom e nel contempo di rifiuta di cambiare la legge sulle telecomunicazioni. "Occorre risolvere questi conflitti di interesse".
Entro la fine dell'anno Meierhans conta che arriveranno al suo ufficio circa 2000 segnalazioni: meno delle 2800 del 2012, anno record per via del franco forte, ma il doppio di quante venivano presentate dieci anni or sono. La gran parte concernono i prezzi della Posta, dei trasporti pubblici e delle telecomunicazioni.



