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SVIZZERA

Cybertruck o pollo al cloro in Svizzera? Problemi in vista con l'UE

I due "articoli" violano delle norme UE e quindi Berna non sarebbe libera di agire
Foto Imago
Fonte TAGES-ANZEIGER
Cybertruck o pollo al cloro in Svizzera? Problemi in vista con l'UE
I due "articoli" violano delle norme UE e quindi Berna non sarebbe libera di agire

ZURIGO - Cybertruck e polli al cloro dagli Stati Uniti: la Svizzera vorrebbe, ma certe spassionate dichiarazioni di intenti potrebbero non avere un lieto fine. Questo perché i due articoli commerciali violano delle norme UE a cui la Confederazione si rifà nel dare le autorizzazioni.

È un articolo del Tages-Anzeiger a sollevare la questione. Le dispute doganali hanno spinto la Svizzera (ma anche l'Unione Europea) a promettere "aperture" commerciali a "Re Donald": la Confederazione ha giocato la carta di automobili e pollami clorurati. Ma «le procedure di omologazione dei veicoli e degli alimenti a Berna sono strettamente intrecciate con quelle di Bruxelles. Per l’omologazione delle automobili, ad esempio, la Svizzera si orienta da tempo al tipo di approvazione dell’UE. Per queste approvazioni sono determinanti soprattutto le norme dell’UNECE, la Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Europa» scrive il quotidiano zurighese.

Potrebbe accadere che le promesse agli Stati Uniti lanciate da Berna finiscano poi per essere ritirate per colpa delle leggi UE?

Il Consiglio federale dice di volere «solo facilitare il reciproco riconoscimento degli standard». Il parlamentare tedesco che presiede la Commissione commercio della UE Bernd Lange al Tagi ha dichiarato che per quel che concerne le automobili «sull’omologazione semplificata delle auto e sul ravvicinamento degli standard, si potrebbero ad esempio riconoscere reciprocamente i crash-test e questi sarebbero equivalenti». Ma se si guarda alle questioni di sicurezza, il discorso cambia: il Cybertruck - per la sua conformazione strutturale e le lamiere affilate - nei Paesi UE (e presumibilmente anche in Svizzera) non potrebbe circolare perché considerato «un veicolo sperimentale e pericoloso»

Tanto che anche ai soldati americani presenti nelle basi europee e che avevano chiesto l'autorizzazione individuale è stata negata l'autorizzazione.

Se per alcuni dei più arditi esemplari dell'automotive americana i problemi a varcare le dogane svizzere ed europee rappresenta un problema, la questione si fa ancora più problematica se si parla di carne. La UE dei polli al cloro non ne vuole sapere, la Svizzera è tentata ma c'è un divieto e a revocarlo si rischia lo scontro con la UE. Ma anche per il maiale statunitense le grane non mancano, a causa dei farmaci (non autorizzati in Europa) con cui vengono imbottiti.

E dunque non è un caso che settimana scorsa il Consiglio federale ha inserito «una clausola di salvaguardia nel mandato negoziale». Ogni risultato dovrà essere «compatibile con gli accordi esistenti» e quelli «previsti con l’UE». Il pollo al cloro lì non è incluso.

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