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Pianificazione ospedaliera, i Cantoni sono pronti a parlarsi di più

Presentato un piano in tre fasi per ottimizzare le risorse, soprattutto per quanto riguarda l'assistenza specialistica.
Depositphotos (DragonImages)
Fonte Ats
Pianificazione ospedaliera, i Cantoni sono pronti a parlarsi di più
Presentato un piano in tre fasi per ottimizzare le risorse, soprattutto per quanto riguarda l'assistenza specialistica.

BERNA - I Cantoni intendono coordinarsi meglio in futuro nella pianificazione ospedaliera: nei prossimi anni sarà attuato un piano in tre fasi con l'obiettivo di una maggiore concentrazione dei servizi ospedalieri specializzati, ha comunicato oggi la Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS).

Alla base della decisione strategica vi sono diversi interventi parlamentari. Tra l'altro, entrambe le Camere hanno approvato una mozione della Commissione della sanità del Consiglio degli Stati su questo tema.

Tale mozione prevede che in futuro la Confederazione possa intervenire in modo sussidiario nella pianificazione ospedaliera, qualora giudichi insufficiente il coordinamento tra i Cantoni. I sostenitori della mozione hanno sottolineato che, per motivi di costi, occorre evitare la creazione di sovraccapacità in determinate regioni.

Nel suo comunicato, la CDS si è detta convinta che il piano in tre fasi accolga le richieste di un coordinamento rafforzato senza però mettere in discussione la responsabilità costituzionale dei Cantoni nella pianificazione ospedaliera. I direttori cantonali della sanità concordano sul fatto che questa debba continuare a essere di competenza cantonale: «Solo così è garantita l'integrazione degli ospedali nel sistema sanitario regionale».

«Questo piano è ambizioso e porta la collaborazione dei Cantoni in materia di pianificazione ospedaliera a un nuovo livello. In futuro, i Cantoni si consulteranno maggiormente in merito agli interventi e alle cure costose e specialistiche», indica il presidente della CDS Lukas Engelberger, citato nella nota.

La prima fase dovrebbe iniziare già dal prossimo anno. L'offerta esistente e il fabbisogno attuale di prestazioni mediche ospedaliere saranno analizzati per tutta la Svizzera. Su questa base saranno poi previste le esigenze future. Tali analisi e previsioni saranno ripetute in futuro, rispettivamente ogni cinque e dieci anni.

La seconda fase durerà fino al 2029 circa, precisa la CDS. I Cantoni intendono definire insieme quali trattamenti e interventi ospedalieri rientrano nell'assistenza di base e quali nell'assistenza specialistica.

Questa attribuzione viene effettuata secondo criteri medici. Saranno quindi coinvolti esperti specializzati, società mediche e fornitori di prestazioni. Al termine di questa fase, ogni trattamento e ogni intervento dovrebbe essere oggetto di un'attribuzione chiara e uniforme.

La terza fase inizierà a partire dal 2029. Si tratterà, a livello nazionale, di definire criteri uniformi per trattamenti e interventi che, nella seconda fase, sono stati attribuiti all'assistenza specializzata.

I Cantoni prenderanno poi in considerazione questi criteri - per esempio il numero di casi - quando attribuiranno agli ospedali i relativi mandati di prestazione. Le offerte specializzate, come ad esempio un intervento complesso alla colonna vertebrale, potranno così essere concentrate, aumentando la qualità dell'offerta, spiega la CDS.

Il piano in tre fasi dovrebbe concludersi nel 2031. L'attuazione successiva rientra nelle competenze dei diversi Cantoni. La CDS si dice convinta che questo nuovo approccio integri le esigenze di un coordinamento rafforzato, senza rimettere in discussione la responsabilità costituzionale dei Cantoni in materia di pianificazione ospedaliera.

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