I giovani non sanno più leggere le lancette degli orologi: «È colpa degli smartphone»

E se gli esperti non ne sono stupiti, Swatch sostiene che sia un'abilità fondamentale per lo sviluppo cognitivo e culturale.
E se gli esperti non ne sono stupiti, Swatch sostiene che sia un'abilità fondamentale per lo sviluppo cognitivo e culturale.
ZURIGO - Leggere l'ora su un classico orologio con le lancette sembra essere andato fuori moda. Tanto è vero che i più giovani pare che non sappiano farlo.
Interpellato da 20 Minuten, l'esperto di istruzione Christoph Kohler si è dichiarato stupito. «L'apprendimento dell'orologio analogico viene ancora affrontato a scuola, nel periodo di tempo che si colloca tra l'asilo e la seconda elementare». .
Tanto è vero che «in molte aule sono ancora presenti gli orologi didattici, con cui si possono spostare le lancette».
Tuttavia «è comprensibile che una certa percentuale di bambini disimpari successivamente a leggere l'orologio, a causa dell'uso degli smartphone. Ma che così tanti adolescenti in età di scelta professionale abbiano difficoltà, mi sorprende davvero».
Kohler sottolinea ad ogni modo che «gli orologi analogici sono ancora presenti: nelle stazioni, sui campanili o come orologi da polso di pregio. Io credo che saper leggere un orologio analogico resterà una competenza utile anche in futuro. E anche se questa conoscenza dovesse andare persa, il tempo necessario per reimparare a leggere un orologio analogico è molto ridotto. Si può recuperare rapidamente, soprattutto quando si desidera indossare un bel orologio analogico».
Completamente diversa la posizione del ricercatore giovanile Simon Schnetzer: «Non mi sorprende affatto, perché il tempo, tranne che sulle chiese e nelle mani degli anziani, è ovunque digitale. Per i giovani di oggi ci sono semplicemente pochissime situazioni in cui devono fare affidamento su un orologio analogico. Saper leggere l’ora analogica è utile, ma non indispensabile. I giovani d'oggi praticamente non ne hanno bisogno».
Insomma, per i due esperti il fenomeno non sarebbe particolarmente preoccupante. La pensa diversamente Swatch, secondo cui «saper leggere l’orologio analogico svolge un ruolo determinante nello sviluppo cognitivo e culturale, oltre a favorire numerosi ambiti della vita». Per l'azienda, che produce anche i colorati modelli Flik Flak, gli orologi rappresentano molto più di un semplice strumento per misurare il tempo.
Inoltre, «Il modo in cui si esprime l’ora – ad esempio un quarto alle quattro o tre quarti alle quattro – rivela spesso la provenienza geografica di una persona. Sono espressioni che variano da regione a regione. Conservare questa abilità significa preservare un pezzo di identità culturale e di diversità linguistica». Persino il linguaggio quotidiano ne è intriso: espressioni come «mancano cinque minuti a mezzogiorno» o «il tempo stringe» hanno origine proprio dalla lettura analogica.
Oltre a questo «la lettura dell’orologio analogico rafforza il pensiero matematico attraverso il conteggio a intervalli di cinque minuti e concetti come le frazioni e la suddivisione del cerchio. Inoltre, migliora la percezione spaziale e visiva, poiché i bambini interpretano il quadrante e il movimento delle lancette».
Questa abilità, però, si perde facilmente senza esercizio costante. «La comprensione del tempo è una competenza fondamentale che andrebbe acquisita già in tenera età», sottolinea l’azienda. «Quando manca, molti giovani si sentono limitati e meno sicuri nella vita di tutti i giorni.» Gli orologi Flik Flak sono quindi progettati per accompagnare l’apprendimento, favorire l’autonomia, strutturare la giornata e rafforzare l’autostima.
Per questo motivo, l’azienda non vede un’imminente fine dell’era analogica: «Gli orologi digitali hanno senza dubbio il loro valore, ma il nostro approccio resta orientato all’educazione e allo sviluppo di una solida comprensione del tempo».





Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!