Quasi una vignetta venduta ogni due è digitale (e quella del 2026 sarà blu puffo)

Per l'esattezza il 45% di chi ne ha comprata una ha scelto la forma elettronica. Il 42%, invece, aveva targa straniera.
Per l'esattezza il 45% di chi ne ha comprata una ha scelto la forma elettronica. Il 42%, invece, aveva targa straniera.
Nel 2025 gli acquirenti hanno potuto scegliere, per la seconda volta, se acquistare il contrassegno adesivo tradizionale o quello elettronico. Quasi il 45 per cento degli acquirenti ha optato per la versione digitale.
Dal 1985 per poter utilizzare le autostrade svizzere è necessario un contrassegno. Ad agosto 2023 è stata introdotta la possibilità di acquistare un contrassegno elettronico. Da allora questa variante è sempre più apprezzata: nel 2024 la percentuale di contrassegni elettronici corrispondeva al 35 per cento dei contrassegni totali venduti; nel 2025 si è trattato del 45 per cento (+10 punti percentuali), su circa 11 milioni di contrassegni venduti (in formato adesivo e digitale).
Perlopiù in Svizzera, ma anche all'estero
Dei circa 4,9 milioni di contrassegni elettronici venduti, la maggior parte è acquistata in Svizzera (2,8 milioni), soprattutto nei Cantoni di Zurigo (476'000), Berna (333'000), Argovia (271'000) e Vaud (217'000). In Ticino, invece, sono state acquistati 103'015 vignette.
Il 42% dei contrassegni elettronici è stato acquistato da detentori di veicoli con targa di controllo straniera. I principali acquirenti provenivano da Germania (18,7 %), Francia (9 %), Italia (3,9 %), Paesi Bassi (2,3 %) e Belgio (1,9 %). La quota del Liechtenstein corrispondeva allo 0,4%.
Blu (puffo) e disponibile da dicembre
Il contrassegno adesivo 2026 è blu e sarà disponibile, così come il contrassegno elettronico, dal 1° dicembre 2025 al prezzo di 40 franchi. Il contrassegno adesivo può essere acquistato presso i consueti punti vendita (uffici postali, autofficine e stazioni di servizio), mentre quello elettronico all’indirizzo www.e-vignette.ch senza spese supplementari.






Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!