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SVIZZERA

Giovani e social: «Nessun divieto, ma servono più educazione e regole chiare»

La Commissione federale per l'infanzia e la gioventù chiede regole adeguate e responsabilità delle piattaforme per proteggere i minori.
20min/Michael Scherrer
Fonte ATS
Giovani e social: «Nessun divieto, ma servono più educazione e regole chiare»
La Commissione federale per l'infanzia e la gioventù chiede regole adeguate e responsabilità delle piattaforme per proteggere i minori.

BERNA - Mentre anche in Svizzera si discute di un eventuale divieto dei social per i giovanissimi, la Commissione federale per l'infanzia e la gioventù (CFIG) propone un approccio più liberale: no ai divieti generalizzati, bensì regole chiare anche per i gestori delle piattaforme circa l'utilizzo dei media, che siano adeguate al livello di sviluppo dei giovani e al loro contesto di vita.

Tali regole andrebbero definite insieme ai bambini e ai giovani. Divieti generali limitano invece inutilmente la capacità di agire sia dei genitori sia dei figli, secondo una nota odierna della CFIG.

Questa istanza extraparlamentare ricorda infatti che la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo sancisce anche il diritto di accedere a informazioni e a una formazione in modo consono all'età, nonché il diritto di partecipare alle offerte digitali. Inoltre, sottolinea il comunicato, stabilisce che l'opinione dei bambini e dei giovani debba essere adeguatamente presa in considerazione in tutte le questioni che li riguardano.

Se i minori hanno a disposizione spazi e opportunità per confrontarsi con il tema dell'utilizzo dei media, si esercitano a muoversi nel mondo (digitale) in modo sicuro, autodeterminato e critico. In questo contesto è importante garantire l'accompagnamento da parte degli adulti, in particolare dei genitori, degli insegnanti e di altre persone di riferimento. Tali attori devono essere coinvolti come persone chiave quando si tratta di promuovere le competenze dei minori.

Social e salute mentale - Le ripercussioni dell'utilizzo dei social media sulla salute mentale possono essere positive o negative e dipendere dalla quantità, dalla qualità e dal contesto dell'utilizzo. Inoltre, possono variare anche a seconda dell'utente e della piattaforma.

Le competenze nell'utilizzo dei social media e degli smartphone nonché in materia di autoregolazione devono essere rafforzate. I bambini, i giovani, i genitori e gli specialisti devono essere messi nelle condizioni non solo di riconoscere e classificare i rischi legati ai social media, ma anche di sfruttare i vantaggi e le possibilità di questi strumenti.

Responsabilità delle piattaforme - Nella sua presa di posizione, la CFIG sottolinea l'importanza di responsabilizzare anche i gestori delle piattaforme. Gli algoritmi seguono e interpretano gli interessi e il comportamento degli utenti. Queste conoscenze vengono utilizzate per impostare le applicazioni e i contenuti in modo non trasparente. La logica di mercato delle piattaforme online mira a massimizzare il tempo di utilizzo e a catturare l'attenzione degli utenti, a prescindere dalla loro età.

Per questo è necessario introdurre obblighi di trasparenza per i gestori delle piattaforme e una maggiore regolamentazione delle piattaforme online con prescrizioni legali chiare.

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