Costretti a lasciare casa propria

Mai come nel 2024 gli svizzeri hanno dovuto abbandonare forzatamente casa loro. Le cause, soprattutto alluvioni e smottamenti.
GINEVRA - In un solo anno hanno dovuto lasciare la loro casa, per cause di forza maggiore, più svizzeri che in tutti gli ultimi 10 anni. Per quanto riguarda gli sfollamenti sul territorio confederato, il 2024 è stato proprio un annus horribilis.
Lo confermano i dati contenuti nell'ultimo report dell'Internal Displacement Monitoring Centre (IDMC), osservatorio indipendente con sede a Ginevra. Le persone interessate sarebbero almeno 1'100 e il motivo principale per il loro (forzato) spostamento è costituito da catastrofi di origine naturale, nella fattispecie legate al maltempo eccezionale e agli smottamenti o alluvioni a esso collegati.
Nella prima metà dell'anno troviamo i nubifragi che hanno imperversato anche alle nostre latitudini colpendo con violenza la Mesolcina e la Valle Maggia, ma anche il canton Vallese e il canton Vaud. Nella seconda parte dell'anno, invece, da citare soprattutto l'evacuazione del paesino di Brienz (GR) e delle sue 91 anime, minacciate da una colossale frana.
Un picco da record, è vero, che supera un'altra annata senza precedenti, ovvero quella del 2023, che aveva totalizzato 410 persone sfollate. È quindi presto per parlare di vera e propria tendenza, così come definire una o più cause, per esempio l'emergenza climatica.
Dall'inizio delle osservazioni dell'Idmc il numero totale di persone che hanno dovuto lasciare la propria casa è di almeno 2'300 unità, suddivise su un totale di 27 eventi catastrofici. Fra questi, la maggioranza è legata ad alluvioni (920 casi) e smottamenti (640).




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