È sempre più fiorente in Svizzera il business dei documenti d’identità contraffatti.«Il 10% dei permessi di dimora sono falsi»
BERNA - È sempre più fiorente, in Svizzera, il business dei documenti d’identità contraffatti. Tanto che, parecchi permessi di dimora, almeno il 10%, potrebbero essere falsi.
I dati dell'UDSC - Nel 2024, secondo i dati dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC), sono stati 1863 i documenti falsificati intercettati in dogana. Di questi, 237 erano passaporti, 539 carte d’identità, 109 permessi di soggiorno.
Ogni giorno cinque documenti contraffatti - Sono state sequestrate anche 824 licenze di condurre. Inoltre, sono stati intercettati 232 documenti utilizzati abusivamente. I numeri sono sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno. Secondo le stime dell’UDSC, ogni giorno, al confine svizzero, vengono intercettati cinque documenti d’identità contraffatti.
Aumento generale dal 2021 - Da noi contattata, l'UDSC ha evidenziato un aumento generale delle cifre dal 2021, con un ritorno dei dati al periodo compreso fra il 2017 e il 2019, quello pre pandemico. In generale, si aggiunge «i documenti falsi vengono utilizzati per ottenere un vantaggio illegale».
Sgominata la rete criminale - Come riporta un servizio della SRF, potrebbero essere migliaia i passaporti falsi in circolazione. Di recente, nella Svizzera Romanda, è stata identificata una rete criminale con base in Turchia: vendevano passaporti contraffatti, provenienti in particolare da Bulgaria, Francia, Lituania o Belgio, alle persone che poi li usavano per cercare lavoro illegalmente in Svizzera.
«Il 10% dei permessi è fraudolento» -Per l’ispettore di polizia bernese Alexander Ott, «considerato il numero di arresti e la quantità di falsi sequestrati, almeno il 10% dei permessi di dimora è fraudolento». Simon Baechler, capo della polizia giudiziaria del canton Neuchâtel, ritiene sia «un ordine di grandezza verosimile. Del resto, più si cerca, più si trova».
Entro fine anno alcune proposte - Secondo la Segreteria di Stato della migrazione, serve agire subito, magari coinvolgendo l’Associazione svizzera dei servizi agli abitanti. Entro la fine dell'anno, saranno presentate alcune proposte per ulteriori azioni al Consiglio federale.