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ZURIGO«Home office per sempre e per tutti». Novartis infrange la promessa del CEO

22.05.23 - 23:00
Lavorare da casa quando si desidera? Non più. Il motivo? I contatti personali diretti non possono essere sostituiti.
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«Home office per sempre e per tutti». Novartis infrange la promessa del CEO
Lavorare da casa quando si desidera? Non più. Il motivo? I contatti personali diretti non possono essere sostituiti.

ZURIGO - «Offriamo a tutti la possibilità di scegliere in modo autonomo come, dove e quando lavorare per ottenere i migliori risultati» aveva dichiarato il CEO di Novartis, Vas Narasimhan, circa tre anni fa. Da allora, la maggior parte dei dipendenti ha potuto lavorare da casa quando lo desiderava.

Ma ora è finita: Novartis ha cambiato le sue regole sull'home working e ha ripristinato un tempo minimo in cui il personale deve essere in ufficio, come riportato da "CH Media". «I nostri impiegati devono trascorrere almeno dodici giorni al mese in sede», spiega una portavoce dell'azienda.

Novartis segue Swisscom

Novartis segue così l'esempio di Swisscom, che a sua volta ha reso più rigide le regole sullo smartworking. Presso l'azienda di telecomunicazioni, i dipendenti devono nuovamente trascorrere almeno due giorni a settimana in ufficio anziché solo uno.

Gli impiegati di Novartis devono invece trascorrere almeno il 60% del tempo lavorativo in ufficio, e questo valore è considerato un parametro anche per i dipendenti a tempo parziale. Coloro che lavorano in laboratorio, nella produzione, invece, devono essere sempre presenti in sede. L'azienda ha introdotto queste regole a gennaio e le sta applicando dal mese di aprile.

Il gruppo motiva questa inversione di rotta sostenendo che i contatti personali diretti non possono essere sostituiti. Si ritiene importante che i dipendenti trascorrano del tempo insieme, anche per consolidare il senso d'appartenenza.

Lavorare da casa compromette la produttività?

Secondo i dati delle Ferrovie Federali Svizzere (FFS), i dipendenti preferiscono lavorare da casa il lunedì e il venerdì: in quei giorni, il flusso di pendolari è inferiore rispetto alla norma. E sul lavoro non sembra esserci la stessa operatività. «Il venerdì pomeriggio non bisogna aspettarsi una risposta, molte persone sono difficilmente raggiungibili», afferma Jörg Buckmann, ex responsabile del personale della Rete tranviaria di Zurigo (VBZ) ed esperto di risorse umane. Non riesce a immaginare che la produttività del venerdì sia la stessa di un martedì.

Coop ha persino vietato il lavoro da casa il lunedì, come riporta "CH Media". Gli impiegati d'ufficio possono lavorare da casa un giorno a settimana, mentre coloro che lavorano a tempo parziale tra il 50% e l'80% possono lavorare da casa per mezza giornata.

Anche il CEO di Tesla, Elon Musk, mette in discussione il lavoro da casa: ha minacciato di licenziare i dipendenti che trascorrono meno di 40 ore settimanali in ufficio. E il CEO di Goldman Sachs, David Solomon, ha definito il lavoro da casa un «errore che correggeremo il più presto possibile».

Questione di fiducia

Secondo Michael Hermann, co-proprietario di Great Place To Work, la questione della fiducia è centrale per il lavoro da casa. Baloise sembra non avere problemi al riguardo: secondo "CH Media", i dipendenti dell'azienda possono svolgere al massimo il 60% del loro tempo di lavoro al di fuori dell'ufficio. 

Anche gli introversi apprezzano lo smartworking: spesso trovano difficile lavorare in un ufficio open space. La fine dell'obbligo di lavoro da casa ha avuto un impatto negativo su queste persone afferma Norina Peier, fondatrice e proprietaria dell'omonima società di sviluppo organizzativo.

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COMMENTI
 

CHGordola 11 mesi fa su tio
La qualità dei servizi è diminuita quanto l'aumento del telelavoro, a casa non tutti riescono a essere produttivi quanto sul luogo di lavoro

Kelt 11 mesi fa su tio
Si parla tanto di traffico, ecologia, costi ecc. Poi si getta alle ortiche un'ottima opportunità come il telelavoro che migliora tutti questi aspetti Non c'è niente da fare. Provincia siamo e provincia resteremo. Nel nord Europa, negli States, a Hong Kong, a Singapore ecc è una realtà consolidata. La produttività cresce e la soddisfazione del dipendente migliora. Infine si azzerano quasi i giorni di malattia. Certo, i piccoli capi ufficio frustrati non possono più gironzolare per i corridoi (senza fare una mazza) per riprendere i dipendenti su ogni idiozia... p.s. Chi pensa che da casa il personale non lavori è ovvio che: o pensa che i suoi dipendenti siano disonesti o è il primo a farlo. Mentalità da provinciali appunto...

APR-DRONE 11 mesi fa su tio
Risposta a Kelt
Kelt c'é chi ha l'orrenda abitudine a fine mese di fare gli stipendi... posso garantirti che a seguito di MESI di sperimentazione parallela chi lavora da casa NON RENDE ... PUNTO e a capo. Lavori oppure vai "a la maison" senza se e senza ma. Vietare per legge i i liberi di lunedi e li venerdi. Stufo di sentire fornitori che rispondono mentre spadellano o fanno l'aspirapolvere, nella migliore delle situazioni. Oppure in giro con il cane o a fare ginnastica. BECCATO a rispondere al telefono mentendo spudoratamente al cliente. LAVORARE IN PRESENZA STOP. Non vi sta bene affari vostri, una bella legge che esclude i FANNULLANI da TELE LAVORO da disoccupazione e assitenza. Poi vedremo quando avranno FAME..... LAVORERANNO.

Kelt 11 mesi fa su tio
Risposta a APR-DRONE
Imparate ad assumere gente valida e nella quale avete fiducia invece di assumere mediocri solo perché li pagate meno! Nel resto del mondo si va nella direzione opposta. Io sono pagato profumatamente e lavoro quanto e dove mi pare perché porto a casa il risultato e nessuno ha mai messo in dubbio la mia professionalità. Cosa interessa a te se lavoro 2-4 o 8 ore? Se paghi un architetto per un progetto gli chiedi quante ore di lavoro ci ha messo? Preferiresti un avvocato che ti fa avere l'affidamento con 2 ore di lavoro o uno che passa le notti sulla tua pratica ma non raggiunge l'obiettivo? Provate a staccarvi dagli anni '70! Per le aziende ad alto valore aggiunto, negli studi di consulenza, negli studi legali, stiamo facendo un discorso sorpassato da due decenni. Certo che se lavorate per realtà che fanno imbuti di plastica o vendono viti e bulloni...come dicevo, siamo provincia.

Don Quijote 11 mesi fa su tio
Tipici problemi grassi delle grandi aziende sommerse da inutili burocrazie, il rovescio positivo della medaglia è che danno uno stipendio a parecchie persone che per le loro competenze non troverebbero lavoro altrove. Tra l'altro, i lavori da remoto si prestano meglio a una possibile analisi di automazione, meglio spostare le chiappae in ufficio e giustificare la necessità della presenza umana.

Boss 11 mesi fa su tio
tutti in ufficio deve girare l’economia poi da casa il 70% si fanno i c…i loro e non lavorano

Nico66 11 mesi fa su tio
torneranno tutti, la fiducia è merce rara...
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