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ITALIALa Svizzera apre un'ambasciata in Vaticano

19.04.23 - 19:24
Il discorso di Alain Berset: «Questa serata è un momento eccezionale»
keystone-sda.ch (EDA/Pascal Lauener)
La Svizzera apre un'ambasciata in Vaticano
Il discorso di Alain Berset: «Questa serata è un momento eccezionale»

CITTÀ DEL VATICANO - «A un ministro degli Affari esteri svizzero non capita spesso di inaugurare una nuova ambasciata». È cominciato così il discorso di inaugurazione di Ignazio Cassis della nuova ambasciata svizzera - la prima - in Vaticano.

«La Svizzera è già presente in moltissimi Paesi del mondo (170 rappresentanze): grandi e piccoli, in contesti pacifici come in quelli più difficili. Inoltre siamo un Paese piuttosto prudente quando si tratta di ampliare la presenza dello Stato. Questa serata è quindi un momento eccezionale».

«Perché aprire un’ambasciata svizzera presso la Santa Sede?», per poi capovolgere la domanda, guardando alla «lunga storia che condividiamo. Perciò: «Perché finora la Svizzera non aveva una rappresentanza in Vaticano?».

«Certo - ha continuato Cassis -, le relazioni tra i nostri due Paesi non sono sempre state prive di ostacoli. Ma proprio gli ostacoli del passato sono diventati materia per cementare il legame odierno. Per circa mezzo secolo (dal 1873 al 1920) le relazioni diplomatiche con la Santa Sede furono interrotte nel contesto del “Kulturkampf”. Da quelle tensioni nacque la pluralità svizzera così come la conosciamo oggi: una pluralità di lingue, culture e religioni che si traduce nelle istituzioni grazie al federalismo e alla concordanza».

La Svizzera si aggiunge quindi questa sera agli oltre 90 Paesi con cui il Vaticano intrattiene delle relazioni diplomatiche.

«La nuova rappresentanza, che si occuperà anche delle relazioni con Malta e San Marino, ci permetterà di perseguire fondamentali obiettivi comuni. Nella sua strategia di politica estera il Consiglio federale mette l’accento sulla sicurezza e sulla pace, sulla democrazia e la libertà, sulla lotta alla povertà e lo sviluppo sostenibile: sul piano ecologico, economico e sociale. La diplomazia, la neutralità e i nostri buoni uffici sono gli strumenti con cui vogliamo raggiungere questi obiettivi. Obiettivi che condividiamo con la Santa Sede e che perseguiamo anche con il nostro attuale Seggio non permanente al Consiglio di sicurezza dell’ONU. Obiettivi che diventano tanto più urgenti anche nel nostro continente, come ci insegna la drammatica situazione in Ucraina».

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COMMENTI
 

volabas56 1 anno fa su tio
Santa che? Berset e Cassis, fate un favore alla patria e rimanete li'.

Princi 1 anno fa su tio
fermate il rottamatore sella svizzera

RV50 1 anno fa su tio
e io devo pagare le imposte per mantenere un ambasciatore con contorno in Vaticano stato non politico dove si nascondono tutte le verità sugli abusi e molestie fatte dal clero ma fatemi il piacere .... se non sapete dove buttare i soldi ; nostri soldi; prima di prendere decisioni datevi una regolatina al vostro "orologio"

Pianeta Terra 1 anno fa su tio
Serve una sede nella Santa sede per nascondere un qualche miliardo nelle banche del Vaticano??

Gus 1 anno fa su tio
Che vergogna! Altra decisione irrispottosa dei fondatori della Patria. Ma si sa, ormai nella nostra nazione ci sono più stranieri che svizzeri. Siamo in mano agli stranieri!

Princi 1 anno fa su tio
Risposta a Gus
concordo

Princi 1 anno fa su tio
mha feman piü povera svizzera !( Se si vuol ancora chiamare svizzera )

ZioG. 1 anno fa su tio
Poco più di 400 abitanti, quanti saranno gli Svizzeri per giustificare un ambasciata? Non basta quella di Roma? e giú miliardi…
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