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C'è un ecomostro che minaccia le cascate del Reno

Si tratta di una centrale idroelettrica edificata che alimenterà un colossale data center costruito a velocità record
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C'è un ecomostro che minaccia le cascate del Reno
Si tratta di una centrale idroelettrica edificata che alimenterà un colossale data center costruito a velocità record
SCIAFFUSA - «Cento giorni per approvare quella modifica del piano regolatore, per un privato qualunque ci sarebbero voluti anni anche solo per un fienile», non nasconde il suo disappunto la granconsigliera sciaffusana Eva Neumann (PS), se...

SCIAFFUSA - «Cento giorni per approvare quella modifica del piano regolatore, per un privato qualunque ci sarebbero voluti anni anche solo per un fienile», non nasconde il suo disappunto la granconsigliera sciaffusana Eva Neumann (PS), sentita dal Blick.

La sua rabbia è condivisa con diversi altri nel cantone per quella che, di fatto, è l'edificazione-lampo di una maxi-struttura a Beringer (SH) che ospiterà una colossale “server farm”. Per chi non lo sapesse, si tratta di centinaia, se non migliaia, di computer collegati in rete che ospitano files, gestiscono calcoli e processano informazioni. E, soprattutto, consumano una quantità immane di elettricità.

Secondo le prime stime la suddetta “fattoria digitale” da 8'000 metri quadri potrebbe arrivare a consumare circa 350 gigawattora l'anno. Per capirci, riporta sempre il quotidiano zurighese, l'intero canton Sciaffusa nel 2020 ne aveva utilizzati 481.

Il data center di cui sopra, inoltre, genererebbe moltissimo calore di scarto (si stima attorno agli 88 gigawattora) il cui uso alternativo è al vaglio, ma sin d'ora il tutto appare molto complesso.

Per “sfamare” questo mostro, il Cantone sta già correndo ai ripari con un progetto altrettanto imponente che sorgerà poco distante. Si tratta di una nuova centrale idroelettrica che sfrutterebbe il Reno, che circa 3 km più a valle sfocia nelle pittoresche e conosciutissime cascate.

La struttura però potrebbe assottigliare il corso d'acqua, già sfinito dalla carenza di precipitazioni di questi anni particolarmente secchi, mettendo a rischio una delle più famose attrazioni nazionali.

L'idea fa accigliare anche gli ambientalisti di Aqua Viva (che in passato si erano mobilitati anche contro la villa sul lago di Roger Federer): «Già guastare un monumento naturale di questo tipo è riprovevole, lo diventa ancora di più se lo si fa per alimentare un ecomostro del genere, che tra l'altro non è sottoposto a nessun requisito di efficienza energetica».

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