Cerca e trova immobili
Berna

La notte della ricerca, salsa di soia e ghiaccio secco per fare una cometa

Anche l'esperimento del professor Martin Rubin fra le attrazioni dell'evento.
Foto Deposit
La notte della ricerca, salsa di soia e ghiaccio secco per fare una cometa
Anche l'esperimento del professor Martin Rubin fra le attrazioni dell'evento.
BERNA - Grumi di ghiaccio con dell'acqua, un po' di terra, salsa di soia e aggiunta di ghiaccio secco: fatta una cometa! Fra i circa diecimila visitatori che hanno partecipato alla "Notte della ricerca" a Berna, ve ne sono stati molti ad essersi cime...

BERNA - Grumi di ghiaccio con dell'acqua, un po' di terra, salsa di soia e aggiunta di ghiaccio secco: fatta una cometa! Fra i circa diecimila visitatori che hanno partecipato alla "Notte della ricerca" a Berna, ve ne sono stati molti ad essersi cimentati nell'esperimento del professor Martin Rubin (uno dei 700 ricercatori che hanno illustrato il loro lavoro). Nel suo stand per la ricerca spaziale e la planetologia, infatti, i curiosi potevano fare le comete: lui e il suo team dell'Istituto di Fisica dell'Università di Berna si sono divertiti «a far ricreare qualcosa che in termini di composizione assomigliava a comete vere e proprie».

Non è stata ovviamente l'unica attrazione presente nell'iniziativa. Gina Retschnig-Tanner dell'Istituto per la salute delle api ha presentato scatole con bombi e api vivi, in cui era possibile osservare anche un'ape regina. L'Istituto ha illustrato agli interessati, ad esempio, quali sono i pericoli che corrono oggi le colonie di api. I visitatori hanno anche assistito a una dimostrazione di carotaggio nel ghiaccio.

Le dimostrazioni, le lezioni e i dibattiti si sono svolti in tende, sale per seminari e aule nel campus universitario alle Grosse Schanze, dentro e intorno all'edificio principale dell'università, dove c'erano anche stand gastronomici e bar. Durante la serata si sono svolti diversi concerti.

L'ultima "Notte della ricerca" a Berna si è svolta nel 2017. Hanno partecipato più di 9'000 persone. Nel 2020 e nel 2021, l'evento è stato rinviato all'anno successivo a causa della pandemia di Covid. Molti dei ricercatori erano particolarmente felici di potersi esibire nuovamente alla "Notte della Ricerca" dopo una pausa di cinque anni.

L'evento è un'iniziativa della Commissione europea e mira a promuovere lo scambio tra scienza e società. La responsabile del progetto, Nicola von Greyerz, ha dichiarato che «la preparazione ha richiesto sei mesi. L'obiettivo è che i visitatori tornino a casa «un po' più informati e di buon umore».

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE