Cerca e trova immobili
SVIZZERA

L'esercito ha bisogno di più soldi

Il Consiglio federale raccomanda di accogliere due mozioni che chiedono di accrescere i mezzi per la truppa
20min/Simon Glauser
Fonte ATS
L'esercito ha bisogno di più soldi
Il Consiglio federale raccomanda di accogliere due mozioni che chiedono di accrescere i mezzi per la truppa
BERNA - Alla luce della guerra in Ucraina, dal 2023 la spesa per l'esercito dovrebbe crescere anche in Svizzera. Il Consiglio federale raccomanda al parlamento l'adozione di due mozioni identiche inoltrate dalle Commissioni della politica di sicurezz...

BERNA - Alla luce della guerra in Ucraina, dal 2023 la spesa per l'esercito dovrebbe crescere anche in Svizzera. Il Consiglio federale raccomanda al parlamento l'adozione di due mozioni identiche inoltrate dalle Commissioni della politica di sicurezza di entrambi i rami del parlamento onde accrescere progressivamente i mezzi per la truppa.

L'obiettivo? Raggiungere almeno l'1% del PIL (nel 2020 poco più di 700 miliardi di franchi, ndr) al più tardi nel 2030. Oggi l'esercito spende poco più di cinque miliardi di franchi l'anno. L'obiettivo è quindi avvicinarsi gradualmente a sette miliardi l'anno.

Le due mozioni, combattute dal campo rosso-verde, fanno presente che dal 1990 la spesa per l'esercito è stata continuamente ridotta passando dal 15,7% annuo al 6,8% della spesa federale nel 2019. Se nel 1990 l'1,34% del PIL era investito nell'esercito, nel 2019 lo era lo 0,67%.

A causa della grande pressione per ridurre le spese destinate all'esercito, gli acquisti sono stati rinviati e ora vi sono lacune in materia di capacità. La guerra in Ucraina, stando alle due commissioni, ha dimostrato che in Europa le guerre si fanno ancora con armi di fanteria, carri armati, artiglieria, aerei da combattimento.

Poiché a causa delle prescrizioni del freno all'indebitamento, le finanze della Confederazione non tollerano alcuna manovra affrettata, la pianificazione finanziaria della Confederazione dovrà orientarsi verso un aumento progressivo delle uscite per l'armata a partire dal 2023.

No a un aumento repentino - Il Consiglio federale, benché d'accordo col principio di aumentare il budget dell'esercito, non intende però mettersi fretta. Per questo invita i due rami del parlamento a bocciare due mozioni identiche presentate dall'UDC al Consiglio nazionale e al Consiglio degli Stati che chiedono, per l'esercito, un incremento dei mezzi a disposizione ad almeno sette miliardi al fine di garantire il più rapidamente possibile il completo equipaggiamento dei 140'000 militari, eliminare le impasse finanziarie per la realizzazione dei progetti informatici nonché di migliorare la capacità di difesa degli F/A-18. Oltre a ciò, per migliorare le possibilità d'impiego e il margine di manovra, l'effettivo regolamentare dell'esercito dovrebbe essere incrementato di circa 20'000 militari, stando ai democentristi.

Nella sua risposta il governo crede che l'aumento delle spese debba avvenire in maniera graduale, altrimenti non sarebbe sopportabile per il bilancio federale. Come prima priorità, l'esecutivo intende assicurare in maniera duratura l'apporto di personale per l'effettivo regolamentare di 100'000 militari. Per questo devono essere ridotte in particolare le numerose uscite anticipate dall'esercito. A tale scopo il Consiglio federale ha predisposto apposite misure. Un eventuale aumento potrebbe avvenire solo in un secondo momento, precisa l'esecutivo nella sua risposta.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE