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SVIZZERABrivido nei cieli: gli F/A-18 non potevano vedere l'elicottero

21.10.20 - 11:26
Sono terminate le indagini relative a un pericoloso avvicinamento che ha avuto luogo nel 2018 sopra il lago di Zurigo
Archivio Keystone
Fonte ATS
Brivido nei cieli: gli F/A-18 non potevano vedere l'elicottero
Sono terminate le indagini relative a un pericoloso avvicinamento che ha avuto luogo nel 2018 sopra il lago di Zurigo

BERNA - Il pericoloso avvicinamento fra due F/A-18 dell'esercito e un elicottero, avvenuto nel 2018 nei cieli del lago di Zurigo, fu dovuto al fatto che i jet non poterono individuare né visivamente né con mezzi tecnici l'aeromobile. È la conclusione a cui è giunto il Servizio d'inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI), che ha terminato le indagini sull'accaduto.

I piloti non hanno ricevuto alcuna informazione sul passaggio dell'elicottero a bassa quota, in quanto esso si trovava al di sotto della copertura del loro sistema radar militare, si legge nel rapporto pubblicato oggi dal SISI. Insomma, all'origine della sfiorata collisione vi sono lacune a livello di attrezzatura.

L'episodio risale al primo pomeriggio del 20 febbraio 2018, sopra l'isola di Ufenau. Da qui l'elicottero era decollato per un volo commerciale in direzione di Pfäffikon (SZ). A 700 metri di quota si è verificato l'avvicinamento a rischio con i caccia, partiti da Payerne (VD).

Nel corso delle indagini, scrive il SISI, è stato stabilito che i due Hornet coinvolti non disponevano di alcun sistema di avviso di collisione. La ragione è che esistono esenzioni che consentono di fare a meno delle attrezzature di sicurezza. Per l'autorità solo una circostanza fortunata ha evitato un avvicinamento ancora maggiore o addirittura uno scontro. Gli aerei volavano ad angolo retto rispetto alla rotta dell'elicottero.

«Soprattutto per il volo a basse altitudini e ad alta velocità attraverso lo spazio aereo prevalentemente civile, questa mancanza di attrezzature rappresenta un pericolo considerevole per tutti gli utenti», avverte nella sua relazione il SISI. Tale buco nella sicurezza, che non permette di allertare i piloti su un'imminente minaccia, era già stato individuato e portato a galla nei rapporti su precedenti gravi episodi simili, ricorda l'organo della Confederazione.

A questo proposito, il SISI cita una propria raccomandazione del 2013, sottolineando come l'attuazione avrebbe con ogni probabilità impedito l'approccio a rischio fra i due jet e l'elicottero. In essa, l'Ufficio federale dell'aviazione civile e le forze aeree militari venivano esortate a dotare gli aerei dell'esercito di dispositivi di segnalazione delle collisioni compatibili con le norme civili.

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