Titlis: boom di turisti elvetici, ma non è sufficiente

Gli impianti di risalita sono presi d'assalto, ma manca comunque circa il 70% dei visitatori
ENGELBERG - Nella regione turistica di Engelberg-Titlis (OW) il boom degli ospiti svizzeri riscontrato quest'estate non basta a supplire al drammatico calo dei turisti stranieri: manca circa il 70% dei visitatori, secondo Norbert Patt, CEO di Titlis Bahnen, intervistato da Keystone-ATS.
Dal 6 giugno gli impianti di risalita sono di nuovo in funzione, dopo lo stop forzato durante il lockdown nei mesi che tradizionalmente per la regione di Engelberg-Titlis valgono come alta stagione (aprile e maggio). Giugno si è però rivelato un mese difficile: se durante il periodo di confinamento il tempo è stato splendido, con la riapertura è arrivato il maltempo, ha ricordato Patt.
Nel 2019 il fatturato del solo mese di aprile ammontava a 7 milioni di franchi; quest'anno per lo stesso mese si sono registrati 400 franchi, soldi generati unicamente dal parcheggio delle Titlis Bahnen. In giugno le cifre si sono mantenute molto basse, mentre il fatturato di luglio è di circa 1,5 milioni di franchi.
Normalmente, ricorda Patt, l'80% degli ospiti della regione di Engelberg proviene dall'estero: quest'anno non si sono visti e le Funivie del Titlis hanno potuto contare solo sui turisti elvetici. In giugno e luglio la loro quota (negli alberghi della regione e sugli impianti di risalita) è aumentata del 40-50% rispetto agli altri anni: un dato positivo ma sicuramente non sufficiente.




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