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Tutto quello che c'è da sapere sulla “sorveglianza” di Swisscom

Condivide i dati di connessione con la Confederazione. Ma se non volete che succeda, c'è un modo per evitarlo.
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Tutto quello che c'è da sapere sulla “sorveglianza” di Swisscom
Condivide i dati di connessione con la Confederazione. Ma se non volete che succeda, c'è un modo per evitarlo.
La prima analisi dei dati rivela che gli svizzeri si muovono molto meno, e indovinate chi sono i più "fermi"?
BERNA - Il Consiglio federale ha chiesto a Swisscom di utilizzare i dati che riceve dai dispositivi mobile sul territorio di modo da verificare se gli svizzeri rispettino, o meno, le norme in vigore riguardo alla distanza sociale e agli assembramenti...

BERNA - Il Consiglio federale ha chiesto a Swisscom di utilizzare i dati che riceve dai dispositivi mobile sul territorio di modo da verificare se gli svizzeri rispettino, o meno, le norme in vigore riguardo alla distanza sociale e agli assembramenti.

Ma come funziona la cosa? Non c'è una violazione della privacy? E soprattutto... è vero che gli svizzeri hanno davvero smesso di spostarsi?

Se l'è domandato 20 Minuten che ha provato a fare un po' di chiarezza.

Tutto parte dalle celle - «I dati di movimento vengono generati in maniera autonoma dai dispositivi», spiega Swisscom a 20 Minuten. Tutto funziona per "celle": quando ci spostiamo ci connettiamo e sconnettiamo automaticamente ad esse. In questo modo è possibile ricostruire, in maniera più o meno accurata, i nostri spostamenti. Le celle possono essere più o meno grandi (solitamente sono più grandi in periferia, mentre in città sono più piccole).

Non vi sarà accesso al GPS - Al momento della comunicazione della notizia da parte del Consiglio federale, in molti si sono preoccupati riguardo alla privacy: «Sapranno sempre esattamente dove saremo? Tipo GPS?», si sono chiesti in diversi. La risposta di Swisscom è categorica: «I dati forniti alla Confederazione riguarderanno esclusivamente l'accesso alla rete, saranno anonime e riguarderanno le 24 ore precedenti».

Non solo Swisscom - Come puntualizzato dal portavoce dell'azienda di telefonia, i dati forniti a Berna non riguarderanno solo i clienti Swisscom ma anche di quelli che usufruiscono delle sue reti come Wingo, M-Budget e Coop. Tutte queste compagnie però, così come Swisscom, permettono ai clienti la possibilità di annunciarsi per far sì che i loro dati non vengano raccolti.

Il 65% di spostamenti in meno in Ticino - Una prima analisi dei dati da parte di Swisscom mostra che sì, ci spostiamo parecchio di meno sia per frequenza sia per distanza. Si parla di circa il 65% di spostamenti in meno in Ticino (il cantone più "fermo"). Nel canton Vaud invece il calo è del 58% mentre a Zurigo del 52%.

«In molti non sanno che questo succede» 

Capisce le possibili perplessità Jean-Cleaud Frick, esperto di telecomunicazioni di Comparis: «Alcuni clienti è probabile che nemmeno fossero a conoscenza dell'esistenza di questo tipo di informazioni». Ci sarà una corsa di chiamate dei clienti per annullarne la raccolta?  «Non penso, ritengo che vista la situazione attuale saranno comprensivi e non lo faranno. È comunque una cosa di pubblica utilità». Più critici dal punto di vista della privacy potrebbero essere invece Google e Facebook: «Loro sì che possono sapere dove siete e con la precisione di qualche metro... E spesso, quei dati, non li trattano nemmeno anonimamente!»

 

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