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L’uomo aveva acquistato un bastone telescopico da regalare a un bambino che fa il pastore nel suo villaggio in Marocco. Ma ha violato la legge sulle armi
GINEVRA - Salim fa spesso acquisti su Wish, soprattutto gadget da portare ai bambini del suo villaggio di origine in Marocco, quando va a visitarli. Sul sito riesce infatti a trovare prodotti a basso costo che gli permettono di portare loro un po’ di felicità. Quando ha visto un bastone telescopico (manganello) per 7 franchi, ha pensato che sarebbe stato utile a un ragazzino che fa il pastore.
Ma Salim non si sarebbe mai aspettato che la spesa di 7 franchi sarebbe lievitata fino a superare il migliaio. «Mi sono fidato di loro, non costava nulla inserire un avvertimento». Salim pensa che Wish avrebbe dovuto avvisarlo che il prodotto in molti paesi è considerato un’arma.
Il suo pacchetto è stato fermato alla dogana svizzera. Non essendo presente il permesso d’importazione di un’arma, è stato affidato denunciato al Ministero pubblico. Salim è stato condannato per infrazione alla Legge sulle armi e ha dovuto pagare una multa di 1’100 franchi, oltre alla copertura delle spese legali.
«In tutto mi è costato 1’600 franchi. Mi sembra troppo per un prodotto che aveva un prezzo iniziale di 7 franchi - si sfoga Salim -. In fondo io volevo solo fare del bene».
Valérie Muster, della Federazione romanda dei consumatori, avverte che Wish - come altri siti - rifiuta ogni responsabilità. E l’Ufficio federale del consumo (UFDC) non ha il potere di indurre i siti di vendita a pubblicare messaggi di prevenzione. Ma incoraggia a prestare attenzione agli avvisi che compaiono negli aeroporti che ben evidenziano quali oggetti è vietato introdurre nel Paese.
Salim non ha intenzione di fare causa a Wish: «Ho già speso molti soldi per questa storia».
