Al 75enne venne recapitata una fattura per una sottoscrizione (in realtà mai avvenuta). L'agenzia incaricata di riscuotere il debito ha invece pagato la somma richiesta
ZURIGO - I fatti risalgono a pochi giorni prima del Natale del 2016, quando un pensionato 75enne si ritrovò nella buca delle lettere una fattura - emessa dalla società Obligo AG - che chiedeva il pagamento di 90 franchi per la sottoscrizione di un abbonamento ad un portale di contenuti pornografici.
L’uomo - come riferito nella trasmissione Espresso di SRF - in realtà non si è mai abbonato al servizio, ma ciononostante era intenzionato a pagare in quanto preoccupato dalle possibili conseguenze. Solo l’intervento dei suoi familiari, come spiega una nipote, ha permesso di fermare il 75enne, che ha pure risposto ai richiami successivi spiegando di non aver registrato alcun abbonamento. Ma niente da fare, la società ha insistito per il pagamento ed ha passato l’incarto ad Inkassodata, agenzia specializzata nel recupero crediti.
È quindi iniziato un nuovo tentativo per spiegare la situazione anche all’agenzia, che ha risposto con “minacce” che, però, non hanno spaventato la famiglia. Passati al contrattacco, hanno inviato ad Inkassodata una richiesta di risarcimento di 155 franchi - per i costi ed il tempo perso - avvisando che ulteriori solleciti avrebbero comportato costi supplementari.
Finale a sorpresa - L’agenzia non ha però risposto. La famiglia del 75enne è quindi tornata alla carica con una seconda richiesta, inoltrando in seguito una domanda d’esecuzione e centrando il proprio obiettivo. L’agenzia non ha infatti presentato proposte, pagando - inspiegabilmente - la somma richiesta.
La vicenda - ha spiegato la trasmissione SRF - è ormai acqua passata per il 75enne ed i suoi familiari. E da quel momento l’agenzia non si è mai più fatta sentire, se non per richiedere (via e-mail) all’anziano la cancellazione del caso dal registro esecuzioni, in quanto risolto. Richiesta che la famiglia non ha accettato.