Lo dicono gli espatriati, che definiscono i cittadini rossocrociati «riservati» e che «non amano fare amicizia». Ma si tratterebbe solo di una prima impressione: «Dentro sono dolci e profondi»
BERNA - Gli svizzeri non sono noti per essere accoglienti. Lo conferma la classifica “Expat Insider” stilata da InterNations, in cui la Svizzera si trova sempre negli ultimi posti in merito a facilità di trovare una sistemazione (61mo posto su 65), sentirsi benvenuti (57mo posto), essere amichevoli (62mo posto) e integrarsi con la lingua (45mo posto).
Meno della metà degli espatriati in Svizzera si sentono parte della cultura confederata. Il dato che fa pendere la bilancia, però, riguarda il comportamento sociale. I cittadini svizzeri sono descritti come «calmi e riservati», superati solo da giapponesi, finlandesi, norvegesi e svedesi.
«Mancano di compassione» - Un americano sostiene che «a volte sembra che ci sia una mancanza di compassione alla base della neutralità svizzera, soprattutto nei confronti di chi è diverso». Per un messicano «gli svizzeri non sentono il bisogno di sapere come stanno gli altri e aiutarli» e secondo un cittadino inglese «sono gentili, ma non hanno interesse a fare amicizia con gli stranieri».
Debra Ali Lawson, docente di Management internazionale e interculturale presso la Fachhochschule di Berna, sa per esperienza personale quanto sia difficile per “gli espatriati” in Svizzera. «Deve passare molto tempo - spiega - prima che un collega ti inviti a casa sua. Sono portati a separare la vita privata da quella professionale. Se si trovano con un collega, lo fanno in un posto neutro come un bar».
«Come una noce di cocco» - La professoressa dà una sua interpretazione a questo comportamento. «Probabilmente in molti cittadini rossocrociati risiede ancora il sentimento delle valli alpine, dove vissero per anni i loro avi». Secondo la docente gli svizzeri sono riservati e introversi solamente al primo impatto. «Sono come una noce di cocco», spiega Ali-Lawson.
All’inizio il loro guscio è duro. «Ma una volta che si riesce a scalfirlo, all’interno si trova un liquido dolcissimo. E dei rapporti profondi.». Le nazioni come Italia, Stati Uniti e Brasile vengono invece paragonate a pesche. «La loro morbida pelle rende facile entrare in contatto con loro. Ma dopo, andando in profondità, si trova il nucleo. Duro e impenetrabile».
Gli espatriati si sentono al sicuro - La Svizzera offre tante cose positive. Più di tre quarti degli espatriati guadagnano più che in Patria, per un posto simile. Il 97% degli espatriati si sente al sicuro nel nostro Paese, il 18% in più rispetto alla media globale. In termini di sicurezza personale la Svizzera è la terza nazione del mondo, l’unica europea nelle Top 5.
Allo studio hanno preso parte 13.000 persone di 188 diversi Paesi e di 165 nazionalità che vivono e lavorano all’estero.