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Migros e Coop distruggono gli alimenti resi dai clienti

I due giganti della distribuzione buttano via il cibo che viene riportato, anche se è intatto. Una precauzione criticata da alcuni clienti
Migros e Coop distruggono gli alimenti resi dai clienti
I due giganti della distribuzione buttano via il cibo che viene riportato, anche se è intatto. Una precauzione criticata da alcuni clienti

CIBO DISTRUTTO DA COOP E MIGROS

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LOSANNA - Una vodese voleva far contento il proprio nipotino comprandogli la limonata Migros, il mese scorso. Sfortuna ha voluto che sbagliasse prendendo la versione light. Ritornata presso la filiale di Cossonay ha ottenuto il reso: «Mi &egrav...

LOSANNA - Una vodese voleva far contento il proprio nipotino comprandogli la limonata Migros, il mese scorso. Sfortuna ha voluto che sbagliasse prendendo la versione light. Ritornata presso la filiale di Cossonay ha ottenuto il reso: «Mi è stato offerto un rimborso senza problemi  - ricorda la cliente -. Ma mi hanno detto che la bottiglia non sarebbe tornata sugli scaffali, bensì distrutta. E' assurdo che diventi spazzatura un prodotto che non è stato nemmeno toccato». La nonna, in segno di protesta, ha preferito ritornare a casa con entrambe le bevande. 

Il gigante arancione applica una direttiva interna che gli vieta di rimettere in vendita i prodotti alimentari che hanno lasciato i loro negozi, anche se per pochi minuti. «E' una questione di sicurezza e qualità alimentare - spiega Tristan Cerf, portavoce di Migros, a 20 Minutes -. I contenuti e le confezioni sono, per quanto possibile, riciclati. Altrimenti vengono distrutti».

Coop, d'altra parte, applica la stessa politica. Tuttavia, con delle sfumature: «Se un cliente riporta un prodotto a lunga conservazione immediatamente dopo averlo acquistato non lo gettiamo», spiega Urs Meier.

I volumi di merci intatte distrutte è comunque minimo: «Si tratta di casi molto rari -  spiega Tristan Cerf -. Ma regalando la bevanda a un amico piuttosto che renderla la cliente ha agito in modo responsabile, perché il prodotto non era difettoso e il cambio era dovuto esclusivamente a una questione di gusto».

 

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