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ROMAStoria: nel '22 il Duce voleva fuggire in Svizzera

11.01.09 - 18:53
Storia: nel '22 il Duce voleva fuggire in Svizzera
ROMA - Nella notte tra il 27 e il 28 ottobre 1922, quella che precedette la marcia su Roma, Benito Mussolini non si trovava in un teatro milanese come hanno riportato fino a oggi gli storici, ma era nella villa della sua amante Margherita Sarfatti a Cavallasca, nei pressi di Como e del confine Svizzero. Il futuro Duce era pronto a espatriare nel caso in cui l'assalto al potere non fosse andato a buon fine.

Queste, e altre rivelazioni, emergono per la prima volta dagli archivi privati del barone tedesco Werner von der Schulenburg ritrovati dallo storico Roberto Festorazzi che Gente, in edicola da domani, pubblica in esclusiva.

Il nobile tedesco era uno stretto collaboratore e amico della Sarfatti. Che, dopo la relazione con Mussolini, durata dal 1913 al 1930, non rivelò mai i particolari di quei giorni. In alcune lettere che la stessa Sarfatti inviò al barone e alla moglie, che ha accettato di parlare con Gente, la Sarfatti stessa espresse i suoi sensi di colpa per aver accreditato Mussolini, in Italia e nel mondo, come un dittatore buono: più tardi, in alcuni scritti, lo dipinse addirittura come il nuovo Nerone.

Durante una visita che la vedova von der Schulenburg fece alla Sarfatti nel 1954, la donna fece altre rivelazioni: dopo l'assassinio di Matteotti, per esempio, avvenuta nel giugno 1924 a opera di sicari fascisti, "Mussolini voleva lasciare la presidenza e fu proprio la Sarfatti a convincerlo a tenere i nervi saldi". E sulla notte che il suo amante trascorse nel villino mentre si stava compiendo il colpo di Stato, la Sarfatti raccontò che "lui era deciso a espatriare perché temeva l'insuccesso della marcia su Roma. Margherita lo esortò a rimanere, nel momento più critico".



ATS
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