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NATIONAL LEAGUE«Restiamo umili, ma si vede che nei nostri confronti c'è più di rispetto»

14.10.22 - 09:00
Il Rappi non è più una sorpresa. Dopo l'ultima stagione (94 punti), ha iniziato alla grande anche questo campionato.
Freshfocus/archivio
«Restiamo umili, ma si vede che nei nostri confronti c'è più di rispetto»
Il Rappi non è più una sorpresa. Dopo l'ultima stagione (94 punti), ha iniziato alla grande anche questo campionato.
Leandro Profico, in squadra dal 2013/14, ha vissuto gli anni più difficili dei sangallesi - dalla retrocessione al ritorno in A - ma anche la grande crescita: «Ora c’è tanta qualità e giochiamo quasi a memoria, ma teniamo i piedi per terra: è la strada migliore».
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RAPPERSWIL - Programmare, pianificare, far crescere un gruppo e raccoglierne i risultati. Un sogno? Un'illusione nel frenetico mondo dello sport? Tante volte sì, tante volte un progetto nasce male e viene stracciato in un amen, ma non è il caso del Rapperswil. Se l’Ambrì sta volando ed è una delle sorprese di questa primissima fetta di campionato, i Lakers, ancora nei piani alti dopo i 94 punti della scorsa stagione e la semifinale raggiunta l’anno prima passando dai pre-playoff, lo sono fino a un certo punto. 

Ripartito dalla Lega cadetta nel 2015 e tornato in NL al terzo tentativo, il Rappi è via via cresciuto a 360°, sia dal punto di vista tecnico - leggasi i vari Cervenka, Moy, Djuse, Rowe, Eggenberger, Noreau, ecc. nel roster attuale - che da quello mentale. Prima con Tomlinson, poi con Hedlund, al timone dall’inizio dello scorso campionato. 

«Al momento siamo un'isola felice in cui tutto funziona al meglio, abbiamo avuto un inizio ottimale», interviene Leandro Profico, che coi sangallesi aveva conquistato anche la promozione. «Se penso al nostro roster siamo cresciuti tantissimo. Con un gruppo unito e di lottatori eravamo risaliti vincendo anche la Coppa, ma l'anno dopo eravamo ancora una squadra più simile alla "B". Poi sono arrivati tanti ottimi giocatori. Adesso, con sei stranieri, il livello è aumentato ancora di più. Anche per me diventa sempre più “dura”, è cresciuta la concorrenza… (ride, ndr)».

Se l’entusiasmo dei tifosi è alto e tangibile, la società mantiene un profilo basso.
«Siamo ancora il Rapperswil e restiamo umili. Non siamo una superpotenza come può essere lo Zurigo. Vogliamo andare avanti tenendo i piedi per terra: è la strada migliore. Il nostro obiettivo dichiarato restano i pre-playoff, poi si vedrà quello che può accadere».

Un tempo, legittimamente, il Rappi era considerato una “piccola”. Adesso gli avversari e i tifosi vi guardano in maniera un po’ diversa?
«Sì, ce ne siamo accorti anche noi. Senza malizia, ma si vede che c’è un po’ più di “rispetto”. Noi stessi abbiamo un altro atteggiamento. Siamo più sicuri dei nostri mezzi e delle nostre qualità».

A proposito di fiducia e mentalità vincente, un esempio lampante viene dall'overtime di Ambrì, con Hedlund che ha tolto il portiere in due occasioni per andare “all in” in 4vs3. Un episodio curioso che ha sorpreso un po’ tutti…
«È vero, magari dopo quel match qualcuno ha riso perché non ha funzionato, ma era giusto provare e siamo andati vicini al gol. In certi casi si può anche rischiare. All’inizio pure alcuni di noi erano scettici, ma lo scorso anno abbiamo visto che in KHL lo faceva spesso Fedorov con il CSKA Mosca, riuscendo a vincere anche alcune partite di fila. Hedlund ha preso spunto da lì. La consideriamo una buona opzione».

Col coach svedese il Rapperswil ha fatto un altro passo avanti.
«Ha le idee molto chiare, il suo sistema ci aiuta e creiamo tante occasioni. Giochiamo praticamente a memoria, con la mente più libera perché sappiamo sempre dove sarà il nostro compagno».

E tra i compagni di Profico nel reparto arretrato, nell’ultimo match in CHL (chiusa dal Rappi con 9 punti) è tornato Noreau. Il difensore canadese, appena rientrato e subito in luce, è pronto a dar manforte ai suoi anche questo weekend contro Davos e Zugo.
«Maxim ha avuto un problema fisico che lo ha tenuto fermo per circa 3 settimane, ora è tornato e ha fatto subito due gol… sarà un grande rinforzo. Il weekend è di quelli tosti. Il Davos è la squadra che ci ha sempre creato i maggiori problemi, ma ora abbiamo una nuova chance per provare a batterli. Sullo Zugo c’è poco da dire… non a caso sono i campioni in carica».

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