Spalletti guarda in alto: «Spero di rientrare nel giro Scudetto»

Il tecnico toscano è pronto per la nuova avventura Juve e non dimentica l'avventura "scudettata" in Campania: «Non posso smettere di fare l'allenatore perché sono stato un anno a Napoli»
Il tecnico toscano è pronto per la nuova avventura Juve e non dimentica l'avventura "scudettata" in Campania: «Non posso smettere di fare l'allenatore perché sono stato un anno a Napoli»
TORINO - La Juve ha voltato pagina dopo l'esonero di Igor Tudor avvenuto lunedì, in seguito alla sconfitta di Roma contro la Lazio. Il nuovo corso si chiama Luciano Spalletti, con cui la Vecchia Signora si augura di iniziare un ciclo vincente.
Il tecnico toscano - ex CT della nazionale italiana - ha parlato in conferenza stampa, in attesa dell'esordio di domani sul campo della Cremonese (20.45). «Sì, io spero di poter rientrare anche nel giro scudetto, perché no? Anzi è quello che si commentava ieri con i calciatori nello spogliatoio: le intenzioni devono essere al massimo perché poi sono state giocate nove partite e ne mancano ancora 29, sono tante quelle che mancano. Ne ho viste di tutti i colori in oltre 30 anni di professione».
I tifosi della Juve sono molto curiosi su come Spalletti tratterà Dusan Vlahovic, a un passo dall'addio in estate. «È facile, ci si parla: io non ho avuto nessuna imposizione dalla società per cui vado lì e vedo quello che lui fa e quella che è la sua risposta, le sue intenzioni, e a valutare dall’ultima partita le sue intenzioni sono molto chiare».
In tanti a Napoli non hanno preso bene il suo passaggio alla Juve: «Io ho lasciato in tutte le città dove ho allenato qualcosa e mi ricordo bellissime cose. A Napoli è venuta fuori una cosa superiore per la bellezza del calcio che abbiamo fatto e per quello che abbiamo portato a casa, uno scudetto bellissimo e importante. Ho instaurato un rapporto con quella gente particolare per cui rimarrà così, rimarrà tutto intatto da parte mia. Stamattina dovevo fare le analisi del sangue e mi sono fatto tirare il sangue dall’altro braccio perché di qua volevo che non fosse toccato niente (il riferimento è al tatuaggio dedicato alla vittoria dello Scudetto con i partenopei, ndr). Per me non cambierà niente, io avrò sempre tantissimi amici a Napoli, dai quali ho ricevuto anche dei messaggi perché poi tornerò a Napoli che è una città che mi rimarrà sempre nel cuore al di là di quelle che saranno le scelte professionali. Questo fatto di estrapolare quello che io ho detto su Napoli e della fine del rapporto, che non mi sarei messo nessuna tuta di nessun'altra squadra, riguardava quella stagione lì; in quella stagione non avrei messo nessun altra tuta di nessun altra squadra come poi è stato. Ho avuto anche delle possibilità, tutti le hanno avute se vincono il campionato con il Napoli. Poi non posso mica smettere di fare l’allenatore perché sono stato un anno al Napoli».





