Cessione-ACB: ci sono le parole, serve la sostanza

BELLINZONA - Frank Otto da una parte, il Llaneros dall’altra: di chi sarà il Bellinzona del futuro? La corsa si può ridurre a questi due soggetti, quelli che con maggior convinzione nelle ultime settimane hanno avvicinato Pablo Bentancur.

La situazione è ora finalmente chiara. Il primo, attraverso i soci Hendrik Klein e Benjamin Ernst, si è mosso da tempo. I granata gli hanno già strizzato l’occhio a fine campionato, indossando una maglia con il “suo” sponsor Ge-man. Il secondo, con l’azione portata avanti dal presidente del club Juan Carlos Trujillo Velásquez, ha invece aperto in extremis un canale con la proprietà presentando un’offerta economicamente più convincente. 

La vendita, nonostante l’interesse generato dall’ACB, potrebbe in ogni caso non essere rapidissima. Questo perché entrambi i gruppi, quello svizzero-tedesco e quello colombiano, devono prima essere “soppesati” con attenzione. Memore delle turbolente settimane luganesi che, tinte del verdeoro brasiliano, hanno segnato il passaggio da Renzetti a Mansueto, la famiglia Bentancur vuole infatti evitare che qualche problema renda complicato il presente e il futuro della società. Per questo i legali sono al lavoro: intendono assicurarsi della reale buona volontà degli acquirenti e… della loro solvibilità. Oltre a dover versare una cifra importante per entrare in possesso dell’intero capitale azionario del Bellinzona, il compratore dovrà infatti presentare una garanzia bancaria alla Swiss Football League e poi impegnarsi economicamente per costruire una squadra degna della Challenge League.

Tradotto: la vendita del club non avverrà oggi e, probabilmente, nemmeno nei prossimi due-tre giorni. La fine di questa settimana o l’inizio della prossima sono un termine più attendibile. Ma tutto deve filare liscio, altrimenti toccherà a Bentancur cominciare ad allestire il gruppo granata, che è ormai prossimo all’inizio degli allenamenti in vista della nuova stagione.