Napoli non stratosferico, «Ma Inter presuntuosa»


«Conte ha già in mano un biglietto di sola andata per Torino»
Arno Rossini: «I nerazzurri hanno commesso un peccato mortale»
«Conte ha già in mano un biglietto di sola andata per Torino»
Arno Rossini: «I nerazzurri hanno commesso un peccato mortale»
MILANO - Sei rimonte subite, equivalenti a dodici sanguinosissimi punti lasciati per strada. Una difesa che non si può definire colabrodo ma che non dà enormi garanzie. La tendenza ad addormentarsi in alcuni frangenti delle partite. Una fame non proprio infinita, forse perché “addolcita” dai banchetti della Champions League. La super Inter di Simone Inzaghi, quella che - tenendo anche conto dei problemi della concorrenza - sembrava poter facilmente bissare il titolo dello scorso anno, è con le spalle al muro. A 90’ dalla fine della corsa è seconda, staccata di una lunghezza da un Napoli da applausi ma, classifica alla mano (i partenopei hanno raccolto "solo" 79 punti), non stratosferico.
«Per quel che mi riguarda, il campionato è deciso - ha graffiato Arno Rossini - Il Napoli è padrone del suo destino e, sinceramente, non vedo come possa perdere punti in casa, contro un Cagliari ormai tranquillo».
Meriti azzurri o demeriti nerazzurri?
«Al Napoli vanno solo fatti tanti complimenti. Il titolo però lo ha perso l’Inter. All’inizio della corsa pareva che i ragazzi di mister Inzaghi potessero vincere tranquillamente, invece non sono mai stati continui, non sono mai stati solidi nonostante un super Sommer - che gol stupidi hanno preso a volte -, hanno raramente dato l’impressione di essere determinati. Determinazione che, invece, alla truppa di Conte non è mai mancata».
L’impressione è che, a inizio anno, il vero obiettivo fosse la Champions League.
«E quindi il campionato sia stato affrontato senza la giusta attenzione? Può essere, anche perché di avversari “veri”, la scorsa estate, se ne vedevano pochi. Milan e Juve avevano le loro difficoltà, il Napoli era finito 40 punti “sotto”... Credo però che, per la rosa a disposizione del mister, l’Inter potesse tranquillamente fare bene entrambe le competizioni. In Europa non ha sbagliato quasi nulla. In Italia invece… A livello mentale è stata spesso sotto ritmo. È stata presuntuosa. Si è espressa al 70-80% del suo potenziale. E questo non puoi permettertelo: è un peccato mortale. Le speculazioni, ad altissimi livelli come nel calcio regionale, non portano quasi mai qualcosa di buono. Per me, non ci sono scuse».
Un Napoli imperfetto e reso più debole dal mercato invernale può sperare di crescere ancora e, quindi, di aprire un ciclo?
«No. A Napoli festeggeranno i tifosi e festeggerà quel furbone di De Laurentiis, che in un colpo solo si è assicurato lo Scudetto, i soldi dell’affare-Kvaratskhelia e quelli della qualificazione alla Champions League. Non festeggerà invece troppo Conte, che da mesi manifesta il suo malumore: forse ha capito che più di così, in quella società, non si può fare».
Andrà via?
«Per me, al 100%: ha già in mano un biglietto di sola andata per Torino».
Per rilanciare nuovamente la “sua” Juve?
«Antonio non è un seminatore: uno con il quale far partire un progetto di anni, con il quale far crescere i giovani e arrivare al top in Europa. È uno da tutto e subito: ti risolleva e poi se ne va. Anche perché dopo un paio di anni diventa insopportabile per uno spogliatoio».