Cadute tutte le accuse
Il Municipio aveva già frettolosamente “condannato” l’agente vicino all’ACB.
BELLINZONA - Una soluzione, conciliazione in questo caso, si è trovata. Ma l’incontro ha avuto un esito inaspettato. Non la condanna (o almeno le scuse) di Pablo Bentancur, ovvero il querelato, quanto invece il passo indietro di un dipendente della Città di Bellinzona, ovvero l’accusatore.
Il rappresentante di calciatori vicino all’ACB era stato citato per i reati di lesioni semplici, vie di fatto, diffamazione, calunnia e ingiuria. Questo perché la parte offesa si era detta certa di aver ricevuto un’intimidazione a sfondo sessuale. Tutto vero, grane grosse per il contestato agente sudamericano? Per nulla. Secondo quanto trapelato dagli uffici pubblici, il caso si è infatti sciolto come neve al sole, si è dimostrato un enorme equivoco.
Messo davanti all’evidenza dei fatti, corroborati dalle testimonianze, al cospetto del Segretario giudiziario Marc De-Ambrogi, agente su delega del Procuratore pubblico Valentina Tuoni, l’accusatore ha infatti ammesso di aver avuto una percezione inesatta dell’accaduto e, per questo motivo, ha deciso di ritirare la querela. Bentancur, che già era stato fermamente (e a torto si può dire, a questo punto) richiamato dal Municipio, ricevendo una lettera sottoscritta dal sindaco Branda, per conto suo ha rinunciato a pretese risarcitorie e a sporgere una contro querela.
I fatti risalgono al 30 luglio scorso e si sono consumati durante un allenamento della squadra granata. Il funzionario comunale, uno degli incaricati della gestione degli impianti sportivi cittadini, ha inizialmente sostenuto che il procuratore legato al Bellinzona l'avesse aggredito e avesse utilizzato espressioni pesanti e ingiuriose nei suoi confronti. I rapporti tra club e Municipio per quel che riguarda le strutture sportive sono tesissimi, si sa. Secondo l’agente di calciatori il bisticcio non era invece stato esagerato: il 58enne aveva infatti subito ammesso l’alterco ma sempre negato con fermezza la violenza e gli insulti, respingendo quindi ogni addebito
Sostenuta dal Municipio (schieratosi al suo fianco anche per quel che riguarda le spese legali), la presunta vittima aveva comunque deciso di rivolgersi alle autorità che, studiato il caso e definitolo “bagatella”, avevano fissato l’udienza di conciliazione. Archiviata con una sorpresa.