«Il Milan? Anni di errori, a tutti i livelli»
Ariedo Braida annacqua le ambizioni del Milan.
MILANO - Un Milan protagonista in campionato e non solo impegnato in una difficile rincorsa alla qualificazione alla Champions League? Un Milan capace di fare la voce grossa in Europa? Quest'anno non si è visto. E pure l’immediato futuro sarà grigio per i rossoneri. Ne è sicuro Ariedo Braida, direttore sportivo a Milanello nei gloriosi anni della presidenza di Berlusconi. Parlando al sito SoFoot, il 78enne dirigente ha spiegato i mali del Diavolo, sottolineando come le colpe non siano esclusivamente dei giocatori.
«La società vive una crisi di identità e una mancanza di sentimento di appartenenza. Per anni, a tutti i livelli, sono stati fatti grossi errori. Il club è troppo instabile, non c'è una direzione chiara, gli allenatori si succedono e la rosa cambia ogni anno mentre per essere ambiziosi serve continuità. I giocatori sono responsabili, ma è difficile rendere in un club che non ha identità. Manca una guida, un uomo forte. Manca un Berlusconi, ma manca pure un Galliani. Manca un… Maldini. Licenziare Paolo è stato un errore grossolano. E cacciarlo in quel modo è stato inscusabile. Ora c’è Ibrahimovic, che non è però un punto di riferimento né un uomo forte. Non ha le competenze né l'esperienza per esserlo, per dirigere un club. È solamente un comunicatore».