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MATTEO NEGRI

Siamo a secco

Matteo Negri, presidente Associazione fontanieri ticinesi
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Siamo a secco
Matteo Negri, presidente Associazione fontanieri ticinesi
I periodi siccitosi non sono certo una novità in Svizzera. Nei 5 secoli passati, il 1540 e l’estate rovente del 1616 sono stati, in assoluto, gli anni con le peggiori siccità. Più recentemente le statistiche del nostro serv...

I periodi siccitosi non sono certo una novità in Svizzera. Nei 5 secoli passati, il 1540 e l’estate rovente del 1616 sono stati, in assoluto, gli anni con le peggiori siccità. Più recentemente le statistiche del nostro servizio meteo e le cronache storiche rammentano frequenti siccità, soprattutto nei periodi estivi. Come mai, allora, due anni di scarse piogge e neve quasi assente stanno mandando in crisi il nostro sistema economico-sociale?

Probabilmente fra le cause vi sono certamente delle tendenze climatiche anomale, come ben documenta MeteoSvizzera, caratterizzate da un ammanco di precipitazioni, piovose e nevose, che non si registrava da decenni, associato a un numero eccezionalmente elevato di giornate di sole dovute alla persistenza dell’Anticiclone atlantico. Ma non dipende solo da
questo; in realtà la nostra società moderna è più vulnerabile in alcuni settori alla mancanza di acqua e, sempre la nostra società, ne consuma (spreca) moltissima. Dando per scontato
che l’oro blu sia inesauribile.

Nella Svizzera dell’immediato dopoguerra, caratterizzato da gravi siccità nel 1947 e nel 1949, certamente le autorità non dovettero, prima consigliare e poi proibire, il riempimento delle piscine o la chiusura degli autolavaggi!!! L’acqua a uso umano e agricolo era prioritaria, benché la nascente industria ne fagocitasse parecchia. Ci furono però notevoli perdite di raccolto sostenute dalla confederazione e dai Cantoni con specifici programmi di aiuto.

Nel 2023 preoccupa anche la fame di energia elettrica, in crisi per l’assenza di acqua nei bacini idroelettrici dovuta alla drammatica assenza di neve che, con il suo scioglimento li alimenta. Che fare? Innanzitutto sarebbe opportuno cambiare atteggiamento e rendersi conto che l’acqua è tutt’altro che inesauribile. Lo spreco deve essere visto come un atto deturpante per una risorsa indispensabile e insostituibile.

L’acqua è la materia della vita e non conosciamo mai il valore dell’acqua finché il pozzo non si prosciuga.

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