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Poveri, dopo una vita di lavoro. Questa sì che è «la truffa»

Gli Ocean of Emotions sono tornati con "The Scam"
OCEAN OF EMOTIONS
Poveri, dopo una vita di lavoro. Questa sì che è «la truffa»
Gli Ocean of Emotions sono tornati con "The Scam"

BIASCA - "The Scam" è il primo singolo che gli Ocean of Emotions hanno estratto da quello che sarà il loro EP di debutto, "Amygdala".

La band composta da Fabio Machado (basso), Michael Turlon (batteria, cori), Luca Darini (voce, chitarra, testi) e Vincenzo Manfreda (chitarra) si cimenta, ora che è stata raggiunta la line-up definitiva con gli innesti di Turlon e Manfreda, in un cambio di lingua rispetto al precedente "Ancora qui". A parlarci del singolo è Luca Darini.

Tutto il nuovo lavoro sarà nella lingua di Shakespeare?
«No, solo due pezzi saranno in inglese. Non è una scelta pianificata: ho una forte passione per questa lingua e la canzone è nata così, nella mia testa. Certo, l'inglese ti apre più porte, è fuori discussione. Però non ho fatto questo calcolo».

Il titolo è "The Scam", la truffa. Di cosa si tratta?
«La prima parte del testo parla di tutte quelle persone che hanno lavorato una vita intera e adesso si ritrovano in un punto in cui i soldi non sono sufficienti per affrontare vecchiaia. Nella seconda parte, invece, si pone l'accento su chi un lavoro non lo trova. Chiaramente la fonte d'ispirazione è stata la nostra realtà ticinese. Purtroppo - e sottolineo purtroppo - mi pare che sia una malattia che affligge l'intera società occidentale».

Hai attinto dalla tua esperienza personale?
«"The Scam" è l'ultimo brano dell'EP a essere stato scritto ed è nato purtroppo proprio quando ero reduce da un anno di disoccupazione».

"Amygdala", invece, è il centro delle emozioni nel nostro cervello. Comprese quelle negative, come le paure.
«Bravissimo. Il titolo l'ha suggerito Vincenzo, che per passione e per lavoro tratta queste tematiche e le conosce molto meglio di me. È tutto molto affine al nome della nostra band e alla voglia di giocare con le emozioni che la musica può evocare».

Il brano porta con sé evidenti influenze dell'alternative anni '90. Se dovessi fare un nome, direi Smashing Pumpkins...
«Anche a me ricorda molto la scena di quel decennio, specie nel ritornello. Ma anche il britpop, se vogliamo. Pensa che a un conoscente ha ricordato il primo album da solista di Gilmour... (ride, ndr)».

È già prevista un'uscita per l'EP?
«Vogliamo considerare "Amygdala" un EP "diffuso", nel senso che non sarà stampato per ragioni economiche e che, prima di raccogliere tutti i sei brani in un'unica entità, li faremo uscire alla spicciolata. C'è sempre il rischio, specialmente per noi debuttanti, che venga ascoltato il singolo e le altre tracce finiscano nel dimenticatoio».

Ci sono altre date previste, oltre a quella dello scorso 26 aprile al Centro Spazio Aperto a Bellinzona?
«Al momento no, ma il nostro obiettivo è chiaramente quello di suonare il più possibile. In Ticino, oltre il confine e oltre Gottardo».

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