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Negozi spogli di Pardo, i commercianti: "I gadget ora si pagano, e costano troppo"

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Negozi spogli di Pardo, i commercianti: "I gadget ora si pagano, e costano troppo"
LOCARNO - La cosa che più salta all'occhio quest'anno girovagando per le vie del centro di Locarno è la penuria di poster e gadget del Pardo nelle vetrine dei negozi. Chi da anni frequenta Locarno durante i giorni della manifestazione sa molto...

LOCARNO - La cosa che più salta all'occhio quest'anno girovagando per le vie del centro di Locarno è la penuria di poster e gadget del Pardo nelle vetrine dei negozi. Chi da anni frequenta Locarno durante i giorni della manifestazione sa molto bene che in passato i negozi si vestivano a festa facendo a gara a chi avesse la vetrina più bella con tanto di peluche, coperte, poster e quant'altro. Insomma oggetti  che ricordavano che a Locarno si stava tenendo quello che è concosiderato l'evento culturale più importante del Ticino e della Svizzera.

Col tempo i negozi si sono spogliati degli addobbi del Pardo. Una tendenza che si è fatta sentire già dallo scorso anno in realtà, ma che in questa edizione salta visibilmente all'occhio.
I commercianti si sono disaffezionati al Festival? Non gliene frega più nulla nè di cinema, nè di tutto ciò che ruota attorno?
Niente affatto. Il motivo è solamente economico, come ci hanno spiegato alcuni commercianti che negli scorsi anni avevano le vetrine dei propri negozi riempiti di gadget targati Pardo. "In passato la Direzione del Festival ci consegnava i gadget gratuitamente - ci dice la gerente di un negozio di abbigliamento sotto i portici -  noi li  mettavamo nelle nostre vetrine e quindi facevamo pubblicità alla manifestazione. Le cose però sono cambiate negli ultimi anni: ora i gadget ce li fanno pagare  e costano tanto".

Un poster viene quindi regalato, ma se un commerciante vuole allestire una vetrina con parecchi oggetti  del merchandising del Festival allora deve aprire il proprio borsellino e spendere un po' di quattrini. Un manifesto arriva a superare anche i dieci franchi.
"È una questione di principio - ci dice invece il proprietario di un negozio di occhiali - perchè dobbiamo pagare per qualcosa che in fondo fa pubblicità alla manifestazione? I gadget dovrebbero essere gratuiti.  Da quest'anno ho quindi deciso di non contribuire più alla causa del Festival".

s.f.

 

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