L’insidia dietro la dolcezza "Guardatevi dagli M&M’s"
"Proteggete voi e i vostri figli": ambientalisti francesi contro i confetti americani, accusati di provocare il cancro
PARIGI - Si narra che l’invenzione sia frutto di un tentativo di compiacimento: Forrest Mars voleva dar soddisfazione ai soldati impegnati nella guerra civile spagnola e rifornirli del piacere della cioccolata che non si sciogliesse in tasca. Nacquero così gli M&M’s, oggi al centro di una strana guerra fra gli ambientalisti francesi e la multinazionale americana.
Boicottaggio per i confetti colorati che hanno conquistato più generazioni: l’appello viene dall’attivista José Bové, che nel libro “L’alimentazione in ostaggio" denuncia i pericoli cui va incontro chi, bambini in primis, consuma a cuor leggero gli M&M’s. Il rischio, afferma con toni allarmistici, è niente meno che la morte. Secondo studi di laboratori scientifici tanto francesi quanto svizzeri, dove la Nestlé produce i concorrenti Smarties, per rendere più brillante l’involucro esterno sarebbe utilizzata l’E171, una nanoparticella di biossido di titanio occultata fra gli ingredienti e giudicata fra le più cancerogene di un’industria alimentare spregiudicata.
I biochimici, però, rispondono perplessi: perché l’E171 possa far danni all’organismo sarebbe necessario mangiare tonnellate di M&M’s. Oppure cemento, vernici, creme solari, dentifricio, ravioli industriali o gomme da masticare, altri prodotti in cui la sostanza è contenuta. L’unico vero problema associato al consumo, sostengono a scagionare sì, ma non del tutto, Mars, è l’obesità: con 500mila tonnellate all’anno di grassi e zuccheri immessi sul mercato, c’è da badar semmai al girovita. sara bracchetti




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