Donna-pecora: un manichino che non piace
Fa discutere l'ultima campagna della Diesel
PADOVA - Obiettivo raggiunto. La pubblicità fa parlare del suo marchio… e molto. Si tratta dell’ultima campagna di Diesel. L’azienda ha proposto nelle sue vetrine delle pecore con sembianze umane, cioè vestite e truccate. In modo cool bisognerebbe dire, dato che il messaggio è quello di buttare via vecchi maglioni di lana per vestirsi alla moda.
Da Padova, però, si è levato un moto di sdegno che lentamente sta coinvolgendo tutta l'Italia, la campagna è infatti nazionale. Un’ovina con giubbotto di pelle, jeans attillati, capelli rossi di lato, smalto e rossetto non è proprio andata giù a molte donne che si sono sentite offese, soprattutto perché l’animale compare di fianco a un manichino da uomo del tutto tradizionale. Ma non è finita qui, dato che presso il negozio di Padova si trova anche la versione azzurra della pecora.
Al semplice malcontento si aggiunge chi cerca di boicottare la campagna. Lo riporta Il MattinodiPadova, sottolineando che pur non essendo la prima volta che Diesel usa una pecora mai prima era stato concretizzato più o meno volontariamente il concetto donna-pecora. Su tutti il messaggio di Milvia Boselli (Pd) che parla di «cattivo gusto e responsabilità sociale nel modo in cui si raffigurano le donne».
@RenzoRosso una pecora così conciata non è affatto cool. esiste la zooerastia e non è educativo, anzi è offensivo e pericoloso che la moda rimandi a un simile crimine. @DIESEL #Diesel @LAVonlus pic.twitter.com/QzC0BpDuMr
— Margherita Settimo (@marghe_settimo) 26 novembre 2017






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