Casse malati, l'ACSI contro bonus.ch e Comparis.ch: "Contribuiscono all'aumento dei premi"
Laura Regazzoni dell'ACSI: "Per ogni consulenza richiesta da un'utente le casse malati pagano loro una commissione"
BERNA - In Svizzera esistono agenzie specializzate che si occupano di confrontare premi di assicurazioni e casse malati, tariffe degli operatori di telefonia o i tassi di leasing o d'investimento.
Sono in particolare due le società che si fanno concorrenza a suon di comunicati: la bonus.ch e comparis.ch.
Bonus e comparis sono riuscite a ritagliarsi un certo spazio mediatico nel corso degli ultimi anni, tanto che canali d'informazione pubblici e privati danno sempre un certo risalto alla pubblicazione dei loro dati.
Le associazioni dei consumatori ticinesi criticano da sempre questa esposizione mediatica e Laura Regazzoni, segretaria generale dell'ACSI, ne spiega i motivi: "A noi non piace per niente questa rincorsa nel presentare i dati di queste società. Il nostro invito ai consumatori è quello di non basarsi su questi confronti. Sono ancora provvisori e la cosa migliore è quella di aspettare l'uscita ufficiale dei premi definitivi prima di prendere le proprie decisioni su un eventuale cambio di cassa. Infatti, i dati pubblicati si basano su premi provvisori, non prendono ancora in considerazione tutte le casse malati e non sono ancora stati approvati dall'Ufficio Federale. E' già successo che la cassa malati presentasse un premio e poi l'ufficio federale gliel'ho ha fatto cambiare".
Inoltre queste agenzie, che si prefiggono di far risparmiare gli svizzeri, in verità, secondo l'ACSI, contribuirebbero all'aumento dei premi di cassa malati: "il problema è che questi siti ogni qualvolta che un utente chiede un confronto prezzi, le casse malati pagano una commissione. "Io non metto in dubbio la correttezza dei loro dati, ma la nostra contrarietà nasce dal fatto che essi contribuiscono all'aumento dei costi amministrativi delle casse malati. Ed è per questo che abbiamo creato un nostro calcolatore dei premi".
Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!