Segno meno sia per le Borse europee che per quella svizzera, sulla scia di quelle asiatiche
ZURIGO - La borsa svizzera apre in ribasso la seconda seduta della settimana: alle 09.02 l'indice dei valori guida SMI segnava 11'535,33 punti, in flessione dello 0,64% rispetto a ieri.
Il mercato prende atto della chiusura negativa di Wall Street (Dow Jones -0,38% a 40'368,96 punti, Nasdaq -0,05% a 16'823,17 punti) e guarda anche all'andamento delle piazze asiatiche, a partire da Tokyo (Nikkei -1,01% a 33'920,40 punti).
L'argomento numero uno rimane quello dei dazi, con gli investitori preoccupati in particolare per l'escalation della guerra commerciale fra Washington e Pechino. Non è inoltre passato inosservato il tonfo a New York di Nvidia*: il produttore di chips è stato penalizzato dai limiti sulle esportazioni in Cina introdotti dalla precedente amministrazione americana.
Nel frattempo la Cina ha reso noto il dato sulla crescita nel primo trimestre, che è stata del 5,4%, più delle attese: secondo gli esperti gli effetti dei dazi statunitensi non saranno visibili fino al secondo trimestre. Nel pomeriggio l'attenzione tornerà sugli Stati Uniti, con i dati sulle vendite al dettaglio e la produzione industriale. In serata sarà in primo piano la politica monetaria, con un discorso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, prima che gli investitori rivolgano la loro attenzione alla decisione sui tassi di interesse della Baca centrale europea (Bce) di domani.
Sul fronte interno Logitech (-2,25%) soffre per il cattivo momento del comparto tecnologico, sulla scia di Nvidia. Su Sika (-1,76%) va segnalato un abbassamento di obiettivo di corso operato da JPMorgan. Fra gli altri valori SMI il più ispirato è Lonza (+0,15%), mentre il meno convincente appare Holcim (-1,69%).
Nel mercato allargato Straumann (-2,95%) subisce l'impatto di un giudizio di UBS.
Europa in calo - Anche le borse europee aprono in calo, in scia con i listini asiatici e con i future di Wall Street in rosso. I mercati guardano le mosse di Donald Trump sui dazi e le nuove restrizioni a Nvidia per le esportazioni dei chip verso la Cina. Dopo il dato sull'inflazione nel Regno Unito, c'è attesa per l'indice dei prezzi dell'Eurozona. In serata atteso il discorso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell.
Avvio in rosso per Parigi (-0,8%), Francoforte (-0,64%), Londra (-0,19%) e Milano (-0,76%
* Nuovi limiti a export in Cina costano a Nvidia 5,5 miliardi - Nvidia (azienda tecnologica statunitense) ha annunciato che le nuove restrizioni americane alle esportazioni dei suoi chip H20 in Cina le costeranno 5,5 miliardi di dollari nel primo trimestre dell'esercizio fiscale.
Il governo ha informato Nvidia che gli H20 richiederanno una licenza per essere esportati in Cina per un "futuro indefinito", ha reso noto il colosso dei semiconduttori. Secondo i funzionari americani le nuove regole sono state decise per limitare i timori che i chip possano essere usati per la realizzazione di supercomputer in Cina.