L'incremento del 3,3% su base annua è tutto sommato contenuto, rispetto alla situazione nel resto del mondo
NEUCHATEL - È notizia di poco fa che l'inflazione è aumentata dello 0,6% nel mese di gennaio e che, rispetto allo stesso periodo di un anno fa, l'incremento è del 3,3%.
I prezzi salgono in Svizzera e sicuramente le economie domestiche sono ulteriormente messe sotto pressione. Ma se andiamo ad allargare lo sguardo su una prospettiva non locale bensì planetaria, vedremo che la Confederazione è una sorta di isola felice relativamente protetta dalle acque agitate dell'inflazione più o meno galoppante.
Negli Stati Uniti l'incremento sui dodici mesi (in riferimento al mese di dicembre 2022) è del 6,4%. Fa un po' meglio il Brasile, al 5,7%. Anche l'indice dei prezzi al consumo giapponese, con il suo 3,8%, non si discosta molto da quello elvetico.
La media dell'Eurozona è dell'8,5%, con punte significative sopra il 10% ad esempio in Italia. Il Regno Unito è appena sotto, al 9,2%. In Russia, che pure vive un contesto decisamente particolare tra guerra e pesanti sanzioni, si è arrivati al 16,6%.
Tra i giocatori di primo piano su scala globale fa eccezione solamente la Cina, che a dicembre 2022 ha fatto registrare un aumento su base annua di "solo" l'1,7%.