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RUSSIA/STATI UNITI

Peacekeeper europei in Ucraina? «Obiettivi militari legittimi»

Lavrov rilancia negoziati sulla sicurezza con Washington e avverte: forze di pace UE in Ucraina sarebbero bersagli russi.
Afp
Fonte ats ans
Peacekeeper europei in Ucraina? «Obiettivi militari legittimi»
Lavrov rilancia negoziati sulla sicurezza con Washington e avverte: forze di pace UE in Ucraina sarebbero bersagli russi.

MOSCA -  La Russia ha sottoposto agli USA nuove proposte riguardanti «garanzie di sicurezza collettiva» nell'ambito dei negoziati sulla guerra in Ucraina. Lo ha detto il ministro degli esteri Serghei Lavrov.

«Abbiamo trasmesso proposte aggiuntive ai nostri colleghi americani sulle garanzie di sicurezza collettiva», ha dichiarato il ministro, sottolineando che «quando si discutono le garanzie di sicurezza, non ci si può limitare solo all'Ucraina».

Lavrov, come riferisce l'agenzia di stampa non governativa russa Interfax, ha aggiunto che per la Russia rimangono valide le proposte in merito già presentate nel dicembre del 2021, ma Mosca è pronta a considerarne altre.

I peacekeeper europei sarebbero obiettivi militari - Se i paesi europei inviassero forze di mantenimento della pace (peacekeeper) in Ucraina, essi sarebbero considerati «obiettivi militari legittimi» delle forze russe, ha anche dichiarato Lavrov. «Fantasticano di inviare i loro militari in Ucraina come peacekeeper, tra virgolette - ha affermato il ministro, citato da Interfax. Per noi questi cosiddetti peacekeeper diventeranno subito obiettivi legittimi. Tutti devono capirlo».

Zelensky vuole prolungare la guerra per sé - Lavrov ha aggiunto che per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky il prolungamento del conflitto è diventato una «questione di sopravvivenza politica, e forse anche fisica». «In Ucraina - ha detto il ministro, citato dall'agenzia di stampa ufficiale russa Tass - è scoppiato uno scandalo di corruzione e, alla luce di ciò, per Zelensky il prolungamento del conflitto sembra essere diventato una questione di sopravvivenza politica, e forse anche fisica».

È la guerra che impedisce le elezioni in Ucraina, non la volontà politica, ha però indicato il vicepresidente del parlamento nazionale, Oleksandr Kornienko, citato dai media di Kiev. Precisando che al momento non ci sono ancora allo studio misure che prevedano elezioni nel corso di un conflitto, il politico ha evidenziato alcuni temi «decisivi» da affrontare. Tra questi, la sicurezza degli elettori all'estero che non torneranno nel paese sotto attacco, la partecipazione alle elezioni di centinaia di migliaia di soldati al fronte, i criteri di sicurezza per l'apertura dei seggi elettorali, soprattutto nelle zone di prima linea, e le nuove minacce rappresentate dai droni.

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