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RUSSIA/STATI UNITI

USA e Russia si parlano, nonostante tutto

Un massiccio scambio di prigionieri tra Mosca e Occidente. È quello che si sta concretizzando oggi ad Ankara.
Afp
Il Tupolev russo si prepara ad atterrare all'aeroporto di Ankara Esenboga ad Ankara, 1 agosto 2024
USA e Russia si parlano, nonostante tutto
Un massiccio scambio di prigionieri tra Mosca e Occidente. È quello che si sta concretizzando oggi ad Ankara.
ANKARA - Mesi - forse anni - di negoziati tra Russia e Strati Uniti, con al centro uno scambio di 26 prigionieri (cifra resa nota dalla Turchia, mediatrice della trattativa). Un percorso complicato e silenzioso, quello tra le diplomazie americana e r...

ANKARA - Mesi - forse anni - di negoziati tra Russia e Strati Uniti, con al centro uno scambio di 26 prigionieri (cifra resa nota dalla Turchia, mediatrice della trattativa). Un percorso complicato e silenzioso, quello tra le diplomazie americana e russa, che si è concretizzato oggi in uno dei più importanti scambi di detenuti dagli anni della Guerra Fredda. Il terzo più rilevante dal 2022, quando, a distanza di pochi mesi, furono rilasciati da Mosca l'ex marine Trevor Reed e la stella del basket femminile Brittney Griner.

Ma veniamo a oggi (giovedì), scadenza indicata da fonti vicine all'amministrazione americana per il completamento dello scambio. Definito massiccio perché ha visto coinvolte, tra le altre, Russia e Bielorussia da una parte e Stati Uniti e Germania dall'altra, sotto la mediazione di Ankara, dove, all'aeroporto Esenboga, è avvenuto lo scambio. E in tutto questo, le notizie - verrebbe da dire - sono due.

La prima: tra le persone rilasciate da Mosca c'è il reporter USA del Wall Street Evan Gershkovich, 32enne in carcere con l'accusa di spionaggio nel 2023, e l'ex marine americano Paul Whelan, arrestato nel dicembre 2018 con la stessa accusa. Entrambi condannati a scontare in Russia 16 anni di reclusione. Oltre a loro, libero anche il dissidente Vladimir Kara-Murza, oppositore del Cremlino.

Un'operazione incerta fino all'ultimo nelle sue modalità, come sempre accade quando tra i protagonisti ci sono Cremlino, Casa Bianca, Dipartimento di Stato americano e CIA. Tanto che perfino l'assai loquace portavoce del presidente della Russia Vladimir Putin, Dmitrij Peskov si è astenuto dal commentare. Mentre dai Servizi turchi si apprendeva che i 26 prigionieri oggetto dello scambio avevano raggiunto Ankara provenienti dalle prigioni di Usa, Germania, Polonia, Slovenia, Norvegia, Russia e Bielorussia. Tra loro anche Vadim Krasikov, ufficiale del servizio segreto russo detenuto in Germania con l'accusa di aver ucciso un oppositore di Putin a Berlino.

Ma la seconda e forse più importante notizia di giornata è un'altra: Russia e Stati Uniti continuano a parlarsi, nonostante tutto.

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