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STATI UNITI«La Palestina non si riconosce in modo unilaterale»

22.05.24 - 16:11
Gli Stati Uniti preferiscono che la soluzione arrivi dopo trattative tra le parti. L'Egitto: «Il riconoscimento è un passo apprezzato»
keystone-sda.ch / STR (SHAHZAIB AKBER)
«La Palestina non si riconosce in modo unilaterale»
Gli Stati Uniti preferiscono che la soluzione arrivi dopo trattative tra le parti. L'Egitto: «Il riconoscimento è un passo apprezzato»

WASHINGTON - Lo Stato palestinese dovrebbe essere riconosciuto attraverso trattative non in modo «unilaterale». Lo afferma un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca alla Cnn in merito all'annuncio di Spagna, Irlanda e Norvegia di riconoscere lo Stato palestinese.

«Il presidente è un sostenitore di una soluzione a due Stati e lo è stato per tutta la sua carriera» ma «crede che uno Stato palestinese dovrebbe essere realizzato tramite trattative dirette fra le parti e non tramite un riconoscimento unilaterale», ha spiegato.

La posizione egiziana - La questione viene vista diversamente dal Cairo. «L'Egitto accoglie con favore la decisione di Norvegia, Irlanda e Spagna di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina»: lo afferma una dichiarazione del ministero degli Esteri del Cairo, definendo l'iniziativa «un passo apprezzato che sostiene gli sforzi internazionali volti a creare un orizzonte politico che porti alla creazione di uno stato palestinese indipendente ai confini del 1967 con Gerusalemme Est come capitale».

L'Egitto ha poi invitato «i Paesi che non hanno ancora compiuto questo passo ad avanzare verso il riconoscimento dello Stato di Palestina, al fine di sostenere i valori di giustizia ed equità e di sostenere i diritti legittimi del popolo palestinese che ha sofferto a causa dell'attacco israeliano una occupazione per più di settant'anni e per consentire loro di stabilire il proprio stato indipendente».

Ha quindi rinnovato l'appello al Consiglio di Sicurezza dell'Onu e ai membri in esso più influenti, ad «un intervento immediato per preservare i diritti del popolo palestinese», «per affrontare con la necessaria responsabilità le pericolose condizioni umanitarie testimoniate nella Striscia di Gaza, e per fermare gli attacchi militari israeliani nella Striscia, soprattutto nella città palestinese di Rafah».

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