La tempesta Boris, la Dana a Valencia, le tragedie in Mesolcina e Vallemaggia: cronaca di un anno orribile
BRUXELLES - Il 2024 è stato un annus horribilis, se pensiamo alle inondazioni e alle alluvioni che hanno colpito l'Europa. La Svizzera italiana è stata tra le regioni che hanno pagato un conto tragico al maltempo, con gli eventi meteo estremi che hanno segnato l'inizio dell'estate, in Mesolcina prima e in Vallemaggia poi.
Le precipitazioni intense o prolungate nel tempo sono state le principali cause delle inondazioni, che hanno colpito circa 413mila persone nel Vecchio continente, causando la perdita di 335 vite. I danni materiali sono stati quantificati in circa 18 miliardi di euro (16,67 miliardi di franchi svizzeri). Lo indica il rapporto sullo Stato del clima europeo (ESOTC), pubblicato martedì dal progetto Copernicus dell'Unione europea, in collaborazione con l'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO).
Nel corso del 2024 la rete fluviale ha registrato flussi che hanno superato la soglia di piena "elevata", mentre nel 12% dei casi si è superata la soglia di piena "grave". Si tratta della situazione peggiore dal 2013 a oggi.
La tragica cronaca dell'anno - Già nel mese di gennaio si sono registrati i primi eventi negativi: la tempesta Henk ha portato forti precipitazioni in alcune parti della Francia settentrionale e in Inghilterra e Galles, dove ha causato inondazioni lungo il Severn e il Tamigi. A febbraio, forti piogge hanno portato a inondazioni nella Spagna settentrionale mentre a marzo, condizioni molto più umide della media in Francia hanno portato a molteplici fenomeni di questo tipo.
La primavera non ha visto un miglioramento: una serie di tempeste durante il mese di maggio ha causato diverse alluvioni nella Francia orientale, nella Germania occidentale, in Belgio e nei Paesi Bassi. A giugno, come purtroppo ben sappiamo, la Svizzera italiana e il Vallese hanno visto inondazioni e frane, così come la Germania meridionale.
Una delle inondazioni più dannose mai registrate in Europa si è verificata a settembre a causa della tempesta Boris, che ha colpito otto paesi dell'Europa centrale e orientale. La peggiore inondazione in Bosnia ed Erzegovina dal 2014 si è verificata invece all'inizio di ottobre. Alla fine del mese, un sistema di bassa pressione isolato - un sistema di tempesta che si isola dal flusso del vento principale e in genere si muove molto lentamente - ha portato piogge intense e, in alcuni casi, da record causando inondazioni catastrofiche nella Spagna orientale, in particolare nella regione di Valencia. La Dana, così viene chiamato il fenomeno, ha causato danni enormi e la morte di 235 persone.
Il tutto s'inserisce in un contesto di temperature superiori alla media, che hanno fatto sì che il 2024 sia stato l'anno più caldo mai registrato.