Omicidio della piccola Louise: nuovi fermi. «Tagli sulle mani del sospettato»

PARIGI - Svolta nelle indagini scattate dopo la tragica fine di Louise, scomparsa venerdì alle 13.50 - dopo il termine delle lezioni - a Épinay-sur-Orge (Essonne, sud di Parigi) e ritrovata morta sabato alle 2:30 del mattino nel bosco dei Templiers, a poche centinaia di metri dalla scuola.

Lunedì sera è stato infatti eseguito il fermo di un 23enne «trattenuto dalla polizia con l'accusa di omicidio di un minorenne», come comunicato dal Procuratore della Repubblica. Con il giovane, altre tre persone sono state prima sentite come persone informate sui fatti e poi trattenute perché sospettate di «omessa denuncia di un crimine». Si trattata dei due genitori e della fidanzata del 23enne arrestato ieri.

Come riferisce Le Parisien, la posizione dei familiari del sospettato sarebbe peggiorata a seguito di incongruenze nelle risposte fornite durante gli interrogatori e anche per aver fornito un falso alibi al principale sospettato. E proprio secondo le indiscrezioni raccolte dalla stampa locale, quest'ultimo, con piccoli precedenti di polizia, presenterebbe «tagli» o «graffi» sulle dita delle mani.

Sempre ieri erano stati arrestati, ma poi rilasciati senza accuse, un altro ragazzo e sua madre. Ora le indagini si concentrano sul 23enne, che sarebbe stato riconosciuto dai residenti della zona come la persona ripresa dalle telecamere di videosorveglianza nelle ore compatibili con l'omicidio. La camera avrebbe immortalato la figura di un giovane, che indossa un piumino nero e che segue la studentessa poi assassinata.

L'autopsia sul corpo dell'undicenne aveva rivelato la presenza di «numerose ferite - una decina di pugnalate - commesse con un oggetto affilato nelle parti vitali».