È emergenza umanitaria nel nord-est del Paese per gli scontri fra ELN e dissidenti delle FARC. Il presidente Petro invia l'esercito.
CÚCUTA - È salito a 32'000 il numero delle persone sfollate a causa della violenza in corso nella regione di Catatumbo, nel nord-est della Colombia: lo ha riferito il Difensore civico, Iris Marín.
Il maggior numero di sfollati si concentra nella città di Cúcuta, con 15'000, seguita da Ocaña con 11'000 e Tibú con 5'300, ha affermato Marín presentando un bilancio in un videomessaggio trasmesso alla stampa sulla situazione nella zona, dove la guerriglia dell'Esercito di liberazione nazionale (Eln) è coinvolta in scontri con altri gruppi armati, i dissidenti delle FARC.
Mientras los petristas pagan por pintar grafitis, los habitantes del Catatumbo son desplazados. pic.twitter.com/aeRuD6rhK4
— Ani Abello (@ANIABELLO_R) January 20, 2025
Secondo le stime delle autorità colombiane, finora almeno 80 persone sono morte nel conflitto a fuoco ma stando ai residenti i morti sono molti di più.
Marín - infatti - non ha aggiornato il bilancio delle vittime nel suo ultimo rapporto, anche se ha specificato che tra le vittime ci sono cinque firmatari della pace e che 35 corpi sono stati consegnati all'Istituto nazionale di medicina legale e scienze forensi.
Il presidente colombiano Gustavo Petro - fortemente criticato da molta parte dell'opinione pubblica - ha inviato un contingente dell'esercito per proteggere la popolazione dalle violenze che vengono commesse anche sui civili da entrambi gli schieramenti.
Llegan imágenes del Ejército desde el Catatumbo, Tibú empieza a ser recuperado. Aterrizan ayudas y presencia del Estado. Colombia está pendiente de lo que ocurre allí. Este domingo, invitamos a todos a la #GranMarchaPorLaPaz y #MarchaPorElCatatumbo en las principales ciudades del… pic.twitter.com/QfIMY4gwjZ
— Gio EstratoMedio (@GiovannyEnciso) January 21, 2025
In una dichiarazione resa al principale quotidiano del Paese, "El Tiempo", il presidente colombiano ha parlato di «crollo della nazione».
🇨🇴 PETRO lleva más de 30 tweets en 2 días sobre GAZA e ISRAEL.
— Misión cumplida (@ojocolombia2026) January 16, 2025
Mientras tanto el CATATUMBO está en la peor ola de violencia de los últimos 60 años. FARC y ELN tienen atemorizada a toda la población pic.twitter.com/xBMmebo1cL
Su quanto sta accadendo in quella parte di Paese al confine con il Venezuela - dove sono concentrate molte delle attività legate al narcotraffico - è intervenuta anche la Conferenza episcopale della Colombia (Cec), che in una nota ha espresso «profondo dolore e condanna» per i massacri che si stanno verificando nei villaggi presi d'assalto dai guerriglieri.
Testimoni parlano di vere e proprie esecuzioni, con persone fatte uscire dalle proprie abitazioni e giustiziate in strada.
«Chiediamo la cessazione delle ostilità» hanno dichiarato i vescovi.