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ITALIACasi di virus del Nilo occidentale in aumento del 53% in una settimana

11.08.22 - 16:15
Zanzare infette sono state rilevate anche in provincia di Como
Depositphotos (Marina_Biryukova)
Casi di virus del Nilo occidentale in aumento del 53% in una settimana
Zanzare infette sono state rilevate anche in provincia di Como

ROMA - Sono cresciuti del 53% in sette giorni i casi di virus del Nilo occidentale in Italia. Lo comunica l'Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel suo report Sorveglianza su West Nile e Usutu virus.

Il bilancio - Nell'ultima settimana sono decedute tre persone, con il bilancio delle vittime che sale a 10 dall'inizio di giugno allo scorso 9 agosto. Tutti riguardano le regioni del nord: sei in Veneto, due in Piemonte, uno in Emilia-Romagna e uno in Lombardia. Secondo il bollettino odierno, sono 144 i casi complessivi, 87 dei quali si sono manifestati nella forma neuro-invasiva e 33 con febbre.

La situazione in Lombardia e Piemonte - La Struttura di coordinamento delle attività trasfusionali di Regione Lombardia ha introdotto un test specifico per i donatori di sangue, alla luce dei 23 casi identificati in donatori di sangue (tre sul territorio regionale). Cinque le manifestazioni della forma neuro-invasiva in Lombardia, otto in Piemonte. 

Il virus in provincia di Como - Il virus è arrivato anche al confine con il Canton Ticino: è stato riscontrato in alcune zanzare in provincia di Como, anche se al momento non si segnala nessuna infezione tra la popolazione, come riferito da La Provincia di Como.

«Virus asintomatico nell'80% dei casi» - Il virologo Fabrizio Pregliasco, interrogato dal quotidiano comasco sulla pericolosità del virus, rassicura: «Nell’80% dei casi è asintomatico, nel 20% si presenta con lieve sintomatologia e solo in un caso su 1000 implica condizioni gravi per chi lo contrae». Pregliasco invita a prestare attenzione e a mettere in atto i comportamenti di prevenzione «che possano evitare di entrare in contatto con le zanzare infette». Come ricorda l'Iss, «non esiste un vaccino per la febbre del Nilo occidentale», isolata per la prima volta in Uganda nel 1937. Attualmente sono allo studio dei vaccini, ma per il momento la prevenzione consiste nel porre in atto i rimedi classici per combattere l'insetto, come svuotare di frequente i contenitori con acqua stagnante, dotare le finestre di zanzariere, usare repellenti e indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto.

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