«Questa seconda ondata è arrivata come una tempesta»

Le ultime 24 ore sono state le peggiori in India dall'inizio dell'emergenza
Nel paese asiatico sono stati registrati quasi 300mila nuovi casi e oltre 2'000 morti in un solo giorno.
NUOVA DELHI - I numeri della pandemia in India peggiorano di giorno in giorno. Il paese asiatico è letteralmente travolto dalla seconda ondata che dalla seconda metà di marzo è letteralmente salita in rampa di lancio, arrivando a toccare quota 294'290 contagi e 2'020 decessi. Le due cifre più alte dall'inizio dell'emergenza.
Da una decina di giorni, l'India è diventata il secondo paese più colpito dal Covid dopo gli Stati Uniti. Ha superato il Brasile - che ha appena scavalcato i 14 milioni di casi - e lo ha distanziato rapidamente. Il premier Narendra Modi, rivolgendosi alla popolazione, ha affermato che il paese sta combattendo «ancora una volta una grande battaglia». «Questa seconda ondata è arrivata come una tempesta».
«Non abbiamo più posto per lei»
Le strutture ospedaliere indiane sono già a un punto di non ritorno. I posti letti ormai scarseggiano così come le scorte di ossigeno per i pazienti nelle condizioni più gravi. Emblematico è il caso di Seema Gandotra, riportato da Al Jazeera, che ha trascorso dieci ore in un'ambulanza nelle strade della capitale alla ricerca di un letto d'ospedale. Per sei volte la risposta è stata: «No, purtroppo non ci sono più posti». E quando finalmente la 51enne è riuscita a farsi ricoverare era ormai troppo tardi. La sua vita si è spenta poche ore dopo.
Ritardi anche nei test
Ma la situazione potrebbe essere anche peggiore di quella dipinta dai numeri. A essere tremendamente sotto pressione è infatti anche tutta l'infrastruttura che si occupa di gestire i test Covid. Ritardi nei test, ritardi nei risultati. E così diventa impossibile isolare per tempo i nuovi casi positivi ed evitare l'effetto di una palla di neve che rotolando dal pendio innevato si trasforma in una valanga.




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