Il governo ammonisce i bagnanti: «Se non rispettate le distanze chiudiamo le spiagge»

L'ondata di caldo che ha colpito il Regno Unito ha portato le masse in spiaggia e si teme per un boom di contagi
L'ondata di caldo che ha colpito il Regno Unito ha portato le masse in spiaggia e si teme per un boom di contagi
LONDRA - Monito del governo britannico contro la corsa all'affollamento delle spiagge scatenatasi nel Paese sullo sfondo dell'ondata di caldo di questi giorni: un affollamento che ha indotto ieri tre comuni costieri del Dorset, in Inghilterra meridionale, Bournemouth, Poole e Christchurch, a proclamare una sorta di emergenza locale.
Nelle scorse ore Matt Hancock, ministro della Sanità del governo di Boris Johnson, ha minacciato un ordine di chiusura governativo d'autorità delle spiagge se dovessero tornare fuori controllo durante il week-end, quando l'afflusso è tradizionalmente ancora maggiore, e innescare una ripresa dei contagi da coronavirus.
«Sollecitiamo tutti coloro che decidano di andare al mare a rispettare il distanziamento sociale e a restare tra i propri familiari", ha detto a sua volta alla Bbc il ministro dell'Ambiente, George Eustice, pur aggiungendo che il governo "è riluttante" ad attuare imposizioni o divieti e precisando che Hancock si è limitato a ricordare "i poteri che abbiamo".
L'indicazione della distanza di 2 metri è ancora in vigore nel Regno Unito, salvo gli alleggerimenti sul numero di persone che si possono ora incontrare e al di là dell'annuncio sulla riduzione a un metro dal 4 luglio in Inghilterra limitata a negozi, pub e ristoranti.
Il professor Chris Whitty, chief medical officer of England e stretto consigliere di Johnson sull'emergenza Covid, ha intanto avvertito che se in estate salta il distanziamento «i contagi saliranno di nuovo».









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