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MALTA

Un anno dopo l'omicidio di Daphne è ancora senza colpevoli

La cronista, che sui "Malta Files", fu uccisa con una bomba piazzata sotto la sua auto il 16 ottobre del 2017
Keystone
Un anno dopo l'omicidio di Daphne è ancora senza colpevoli
La cronista, che sui "Malta Files", fu uccisa con una bomba piazzata sotto la sua auto il 16 ottobre del 2017
LA VALLETTA - Il 16 ottobre 2017 una bomba piazzata sotto la sua auto metteva fine alla vita della cronista investigativa maltese Daphne Caruana Galizia. Un anno dopo, l'omicidio resta ancora senza un vero colpevole e in tanti chiedono che Malta facc...

LA VALLETTA - Il 16 ottobre 2017 una bomba piazzata sotto la sua auto metteva fine alla vita della cronista investigativa maltese Daphne Caruana Galizia. Un anno dopo, l'omicidio resta ancora senza un vero colpevole e in tanti chiedono che Malta faccia luce sulla vicenda.

La reporter, morta a 53 anni, aveva indagato sui cosiddetti 'Malta Files', ramo dei 'Panama Papers', lo scandalo sui paradisi fiscali emerso nel 2016. E aveva rivelato un volto segreto del piccolo Stato, sfigurato da mafie, fiumi di soldi di ogni provenienza e polizia non indipendente.

Le inchieste di Caruana Galizia coinvolsero anche istituzioni, ministri e toccarono persino la moglie del premier Joseph Muscat, accusata di essere proprietaria di una società offshore panamense e di presunti legami finanziari con il regime azero. I Muscat e il loro entourage furono poi scagionati da ogni sospetto dalla procura maltese a luglio scorso. «Il suo lavoro ha fatto scoprire una corruzione ad alto livello - insiste Andrew, uno dei figli della giornalista - ma dopo la morte di mia madre la situazione a Malta è peggiorata».

Reporter senza Frontiere e altre quattro organizzazioni per la tutela della libertà di stampa chiedono ora a Muscat «un'inchiesta indipendente» sull'omicidio. A oggi, le indagini lasciano infatti più domande che risposte. In carcere ci sono solo tre sospetti di essere gli esecutori materiali dell'omicidio: i fratelli Alfred e George De Giorgio e Vince Muscat, tutti criminali noti alla polizia. Arrestati a dicembre, il loro processo non è ancora iniziato. Mentre restano un enigma i nomi dei potenziali mandanti. Muscat ha assicurato che l'apertura di un'inchiesta pubblica è soltanto questione di tempo e si attende il termine dell'iter giudiziario ordinario.

L'omicidio di una giornalista in uno Stato dell'Ue aveva suscitato sconcerto nell'Unione europea: da Bruxelles partì per Malta anche una delegazione dell'europarlamento, per raccogliere elementi sullo stato di diritto nel Paese. Poi, alla morte di Daphne si aggiunse quella di un altro cronista d'inchiesta: Jan Kuciak, ucciso in Slovacchia a febbraio. «Oggi - è il messaggio che arriva dalla Commissione europea - rendiamo omaggio ai reporter uccisi e intimiditi: dobbiamo alzare la voce e dire che l'Europa deve essere un posto sicuro in cui i media possono parlare liberamente».

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