Papa: da stampa tedesca dubbi e rimproveri
"Benedetto XVI si ritira. Non ha più forze. O sarebbe stato vittima di una congiura?", scrive il Bild citando Vatileaks e Ganluigi Nuzzi, "il giornalista vicino ai servizi segreti" che ha pubblicato i documenti segreti dell'ufficio del Pontefice. Il quotidiano tedesco ricorda poi la vicenda di Paolo Gabriele, "che risponde solo di furto e non di alto tradimento", e un discorso tenuto dal cardinale Paolo Romeo, in Cina, un anno fa che "scioccò" parlando "di un complotto mortale dei cardinali avversari. Il papa sarebbe dovuto essere ucciso al più tardi nel novembre scorso", aggiunge il tabloid. "L'ultimo anno - scrive il Bild - è stato il più amaro per il pontefice". E, tra i pezzi dedicati alla vicenda Ratzinger c'è anche una rubrica sull'aspetto umano titola "Noi siamo esseri umani!".
Il settimanale Der Spiegel, invece, rimprovera al Papa di non aver saputo essere Pontefice massimo. In un articolo intitolato "L'eredità del Papa severo", il magazine on line scrive che "con tutto il rispetto" che si deve alla scelta delle dimissioni, "Benedetto XVI ha più polarizzato la chiesa di quanto l'abbia unita". Per alcuni in Vaticano, aggiunge il magazine, il suo ritiro "è una liberazione". "Non è mai stato un costruttore di ponti, il pontefice massimo". Da un lato ci sono oggi i riformatori, dall'altro "i fondamentalisti" che spingono per tornare a tempi preconciliari. "C'è chi parla già di uno scisma, una divisione che esiste da tempo nella conferenza episcopale". Anche Faz dedica fra gli altri un editoriale severo al Papa, parlando di sconfitta: "Un Papa non va via, dà l'esempio". Per la Süddetsche Zeitung, il giornale della Baviera, la terra d'origine del Papa, "questo ritiro fa saltare in aria una tradizione di duemila anni, fa saltare in aria la stessa immagine che il papato cattolico ha di se stesso.
Ma non ha toccato la catena della tradizione, l'ha rafforzata. Raramente la chiesa ha avuto così bisogno di riforme come oggi". Infine, die Zeit, il settimanale, nella versione on line, si occupa della successione. "due cardinali dall'Africa, uno dal Canada, uno italiano. Di possibili successori ce ne sono abbastanza - scrive - ma potrebbe esserci una sorpresa".




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