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VATICANO

Un passo indietro «apprezzato»

La Congregazione cardinalizia ha espresso «apprezzamento» per la decisione del cardinale Becciu, che ha rinunciato al conclave
AFP
Fonte ats
Un passo indietro «apprezzato»
La Congregazione cardinalizia ha espresso «apprezzamento» per la decisione del cardinale Becciu, che ha rinunciato al conclave
CITTÀ DEL VATICANO - Sul caso del cardinale Giovanni Angelo Becciu, la Congregazione dei cardinali «ha preso atto che egli, avendo a cuore il bene della Chiesa, nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del conclave, ha comunicato la ...

CITTÀ DEL VATICANO - Sul caso del cardinale Giovanni Angelo Becciu, la Congregazione dei cardinali «ha preso atto che egli, avendo a cuore il bene della Chiesa, nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del conclave, ha comunicato la sua decisione di non partecipare ad esso».

Al riguardo, in un comunicato, la Congregazione dei cardinali «esprime apprezzamento per il gesto da lui compiuto ed auspica che gli organi di giustizia competenti possano accertare definitivamente i fatti».

La decisione di Becciu
«Avendo a cuore il bene della Chiesa, che ho servito e continuerò a servire con fedeltà e amore, nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del conclave, ho deciso di obbedire come ho sempre fatto alla volontà di papa Francesco di non entrare in conclave pur rimanendo convinto della mia innocenza», ha indicato ieri Becciu.

Il porporato sardo, in un'udienza del 24 settembre 2020, fu privato da papa Francesco dell'incarico di prefetto della Congregazione delle cause dei santi e dei «diritti connessi al cardinalato»: conservava quindi il titolo cardinalizio, ma era escluso da ogni incarico nella Curia romana e perdeva il diritto di entrare in un futuro conclave.

Becciu, in quanto ex sostituto per gli affari generali, era coinvolto nello scandalo dell'acquisto da parte della Santa Sede di un immobile di lusso da 200 milioni di euro (188 milioni di franchi al cambio attuale) a Londra, e in altre accuse sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato. Accuse che gli sono costate una condanna in primo grado a cinque anni e sei mesi di reclusione, mentre per il prossimo autunno è atteso l'appello.

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