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UNIVERSO«Scoperto il buco nero più vicino alla Terra», ma in realtà è una "stella vampiro"

02.03.22 - 14:56
HR 6189? Niente buco nero, è invece un sistema a due stelle con una «stella vampiro» che sottrae materia alla compagna
Reuters
Un'illustrazione artistica che mostra una stella vampiro e un'altra stella che è stata "spogliata" della sua atmosfera.
Un'illustrazione artistica che mostra una stella vampiro e un'altra stella che è stata "spogliata" della sua atmosfera.
«Scoperto il buco nero più vicino alla Terra», ma in realtà è una "stella vampiro"
HR 6189? Niente buco nero, è invece un sistema a due stelle con una «stella vampiro» che sottrae materia alla compagna

GARCHING BEI MÜNCHEN - Gli astronomi che pensavano di aver scoperto un buco nero a soli 1'000 anni luce dalla Terra hanno dichiarato di essersi sbagliati. Nuovi risultati hanno mostrato che in realtà il sistema HR 6189 contiene due stelle, una delle quali è una cosiddetta "stella vampiro" che sta completamente spogliando l'altra del suo involucro.

Nel maggio del 2020, al momento della scoperta, il team dietro alla ricerca disse che la presenza di un buco nero era necessaria per dare un senso al movimento delle due stelle nel sistema. «Poiché abbiamo visto che solo una delle stelle girava ad alta velocità a causa della presenza di un oggetto massiccio (che non abbiamo visto), abbiamo supposto che questo oggetto fosse un buco nero» ha detto Dietrich Baade, astronomo dell'European Southern Observatory (ESO) e coautore della ricerca. 

Nei mesi successivi, però, altri ricercatori hanno contestato l'idea, suggerendo che il sistema conteneva due sole stelle, una delle quali era stata recentemente spogliata di massa dalla seconda. Un fenomeno che fa soprannominare una stella "vampiro".

Ora, infine, una ricerca realizzata grazie ad alcuni strumenti dello spettrografo MUSE e pubblicata su Astronomy&Astrophysics ha permesso di arrivare alla conclusione che si tratta di un esempio del fenomeno di "vampirismo stellare". La questione principale riguardava la distanza: se le stelle fossero state in orbita l’una vicino all’altra, ciò avrebbe confermato lo scenario della stella "spogliata". Se fossero state distanti l’una dall’altra, ciò avrebbe confermato l'esistenza di un buco nero. Gli strumenti hanno confermato la prima opzione, e i ricercatori hanno ammesso di essersi sbagliati: il buco nero non esiste.

Nonostante l'assenza del buco nero, gli astronomi continueranno ad osservare con interesse il sistema, per studiarne le proprietà e l'evoluzione: «È ancora più eccitante del buco nero perché il fenomeno è stato catturato in una fase che dura pochissimo, con la stella "spogliata" che rivela la parte interna della stella» ha detto Baade al Guardian, «possiamo guardare molto più vicino la stella e come genera l'energia che sta irradiando».

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