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CANADAIl vescovo di Montréal si scusa con i nativi

12.06.21 - 13:48
Il ritrovamento dei resti di 215 bambini in una fossa di una scuola della Chiesa cattolica aveva provocato sconcerto.
keystone-sda.ch (Justin Tang)
215 scarpe posate davanti al Parlamento canadese ricordano le altrettante vittime i cui resti sono stati ritrovati a Kamloops.
215 scarpe posate davanti al Parlamento canadese ricordano le altrettante vittime i cui resti sono stati ritrovati a Kamloops.
Fonte ats ans
Il vescovo di Montréal si scusa con i nativi
Il ritrovamento dei resti di 215 bambini in una fossa di una scuola della Chiesa cattolica aveva provocato sconcerto.
Il caso aveva provocato anche la reazione di Papa Francesco che aveva espresso «dolore» e «vicinanza» e chiesto la collaborazione delle autorità religiose canadesi.

OTTAWA - Il vescovo di Montréal, mons. Christian Lépine, pubblica una lettera di scuse, a nome della Chiesa cattolica, per il ritrovamento dei resti di 215 piccoli nativi in una fossa presso una scuola gestita dalla Chiesa cattolica nel British Columbia. Il caso aveva suscitato, domenica scorsa, anche la reazione di Papa Francesco che all'Angelus, oltre a esprimere «dolore» e «vicinanza», ha parlato di «scioccante notizia» e ha chiesto «collaborazione» tra le autorità politiche e religiose al fine di «fare luce» su quanto accaduto.

Il vescovo Lépine parla di «un lato oscuro della storia canadese rispetto al quale nessun uomo, donna, credente o no, può giustamente rimanere indifferente. I nostri valori più fondamentali sono stati abbattuti, mentre l'integrità delle famiglie e il rispetto della persona umana sono stati così radicalmente violati».

Le scuole residenziali «hanno distrutto vite; quelle delle famiglie e delle comunità, alle quali sono stati strappati i loro figli. Quelle dei bambini, soli, sradicati, spesso maltrattati. Provo grande sgomento nel constatare che, come canadesi e cattolici, davanti a Dio e agli uomini, abbiamo collaborato a questa politica che, sotto l'apparenza dell'educazione, mirava ad assimilare gli abitanti originari del Paese. Le parole non bastano per esprimere il dolore che provo di fronte a tanta sofferenza».

«Voglio porgere le mie sincere scuse per le sofferenze causate alle famiglie e alle comunità indigene in Canada. Dedicherò i miei migliori sforzi per contribuire al dialogo e ripristinare la fiducia, per costruire una società libera da discriminazioni e rispettosa della vita e della dignità di ogni essere umano», conclude il vescovo di Montréal.

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